lunedì 12 dicembre 2011

Palco di Jovanotti crolla a Trieste un morto


Una persona ha perso la vita e una decina sono rimaste ferite nel crollo di un’impalcatura all’interno del Palasport di Chiarbola, a Trieste, dove stasera si sarebbe dovuto svolgere il concerto di Jovanotti. L’incidente è avvenuto intorno alle ore 14:00, nel momento in cui una ventina di operai stavano montando il palco. Tre dei feriti sono in condizioni gravi.
Le maestranze stavano montando il palco con l’impianto luci e gli amplificatori quando è avvenuto il crollo.

lunedì 4 aprile 2011

Ecco laprimagina Friuli Venezia Giulia

A Jerez continua il rodaggio del pilota campano nel Motomondiale classe 125

Napoli, Mauriello cerca confidenza con Gp

Mauriello

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Dopo un week intenso di prove, tra condizioni climatiche altalenanti, Francesco Mauriello ha dato sfoggio delle sue qualità, soprattutto sul bagnato, registrando ottimi tempi, fino a concludere 18° nel warm-up di sabato 2. Merito della sua innata propensione a correre sul bagnato, un’attitudine che Francesco si porta dietro da un po’. In gara, partendo dalla 11esima fila, nessuno si aspettava una prestazione facile ma Francesco ha confermato le sue doti, partendo bene e guadagnando subito numerose posizioni. Arrivato in 23esima posizione, con un buon passo e a ridosso di un gruppetto di altri piloti, non era molto distante dalla zona punti. Purtroppo la sua bella rimonta si è conclusa subito dopo aver superato la metà dei giri previsti ed il suo talento non è bastato a sfidare la sfortuna. Nel tentativo di recuperare altre posizioni è incappato in un’innocua scivolata nella curva che immette nel rettilineo d’arrivo; una curva insidiosa che si è dimostrata fatale per numerosi piloti. Davvero un peccato perché Francesco avrebbe sicuramente potuto concludere la sua seconda esperienza mondiale con un buon risultato. Nonostante il traguardo mancato, il risultato raggiunto è ugualmente apprezzabile perché Francesco ha dimostrato di avere temperamento e di poter competere con piloti ben più esperti di lui. Notevole, al di là di tutto, l’impegno profuso e i progressi del pilota napoletano alle sue primissime esperienze in Motogp: “La giornata è iniziata molto bene: nel warm up ho girato 18° sul bagnato – ha dichiarato Francesco subito dopo la sua prestazione - Al via della gara però non ho fatto una partenza come avrei voluto… non è stata una delle mie migliori. Tuttavia mi sono portato ugualmente avanti di diverse posizioni. A 7 giri dalla fine, in un tentativo di rimonta ho provato ad aprire il gas prima del pilota che stavo inseguendo, però ho perso il posteriore e purtroppo sono caduto. Tutto sommato ritengo che sia andata abbastanza bene nonostante tutto. Attendo la prossima gara di Estoril per fare meglio”. Un briciolo di amarezza che però non scoraggia Francesco e i suoi sostenitori. Francesco sta facendo bene, è solo una questione di tempo e di … pista!

Cronaca nera monopolizzata dai delitti di “cuore”

Amore, sentimento o malattia

Delitto passionale

4 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di Federica Orsida

Negli ultimi anni la cronaca nera riporta casi di omicidi efferati di cui vittime sono le donne. A Bergamo il 27 luglio Barbara Brandolini, 27 anni, viene trovata soffocata a casa del suo ex fidanzato, Massimiliano Pippia, 23 anni. Il giovane, arrestato, confessa l’omicidio, a cui sarebbe giunto per gelosia. Il 14 dicembre a Borgo San Dalmazzo un uomo apparentemente mite e tranquillo si è trasformato in uno spietato killer quando la donna che amava l'ha lasciato. Franco Ruffinengo, commercialista 55enne di Carmagnola ha ucciso con 15 colpi di pistola Vincenzina D'Amico, l'ex fidanzata di due anni più giovane. Per ore ha atteso il ritorno di Vincenzina davanti alla sua abitazione a Borgo San Dalmazzo e poi le ha scaricato addosso un intero caricatore, l’ultimo colpo lo ha usato per spararsi alla tempia. Il 22 novembre Eliana Fermiano, 25anni, invece di andare a ballare è stata condotta da qualcuno da Napoli a Terracina, nella casa di Luigi Faccetti, e qui è stata uccisa, con decine di coltellate inferte con un coltello da cucina. L'omicidio è avvenuto nella notte, in un appartamento della cittadina dove il ragazzo di 24 anni si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a Napoli, di uccidere Eliana. I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era finita ma l'uomo non si era rassegnato alla fine della storia e l'aveva perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di casa e l'aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. I familiari ritengono che l'omicidio poteva essere evitato se solo la giustizia fosse stata più rigorosa nei confronti di Faccetti. Dopo aver ferito gravemente Eliana ha trascorso in carcere otto mesi poi in estate un giudice per le indagini preliminari, gli ha concesso gli arresti domiciliari nella casa di Terracina, dove vivono i genitori. Il 13 febbraio a Bari Domenico Nicola Elefante, 41 anni, confessa l’omicidio della madre, Carmela Gallidoro di anni 83, avvenuto per strangolamento. A monte l’ennesimo litigio. Il 21 febbraio a Novi Ligure Erika De Nardo di 16 anni, con il concorso dell'allora fidanzato Mauro "Omar" Favaro di 17 anni, uccise premeditatamente a colpi di coltello da cucina la madre Susanna "Susy" Cassini contabile di 41 anni e, in quanto diventato un testimone scomodo, il fratello Gianluca De Nardo di 11 anni. Questi sono solo alcuni esempi di “amore malato”. Donne massacrate per gelosia, per depressione, per amore malato, appunto. Ma si può definire ancora amore una cosa che porta alla follia? E siamo proprio sicuri che sia stato proprio quell’amore a portarli alla follia? Amori che portano all’omicidio e a volte anche al suicidio, vite spezzate da un sentimento troppo folle per essere definito amore, compagne troppo ingenue e troppo innamorate per capire il mostro che hanno accanto a loro, madri accecate dall’amore dei figli. Un mostro che come possiamo vedere non è lo sconosciuto incontrato per strada ma il compagno di una vita, il figlio cresciuto con amore. Amori malati, perverse gelosie senza senso. E chi è che ci rimette in questa follia? Le donne, donne che nel 2011 sono ancora troppo schiave, donne che nel 2011 devono imparare a difendersi dal sentimento più puro del mondo: l’amore. Donne che sognano un futuro col proprio compagno e invece è proprio colui che diceva di amarle a troncare la loro esistenza, donne che, da amorevoli madri quali sono, fanno mille sacrifici per amore dei figli, e sono proprio i figli i loro carnefici, donne uccise nell’intimità domestica, donne che ancora una volta devono imparare che ormai neanche chi giura loro eterno amore, le ama abbastanza da volerle vive,guardate bene chi avete accanto, cercate segnali, allontanatevi anche se è necessario, anche se vi sembra che senza quel’amore non riuscite a vivere, perché forse sarà proprio quell’amore che non vi permetterà di vivere. Non lasciate che si arrivi all’amore malato, forse solo così il vostro cuore batterà per un sentimento giusto, forse solo così sarete al sicuro almeno nella vostra casa, forse solo così i fiori li metterete voi in un vaso e non saranno i vostri cari a doverli deporre sulle vostre tombe. Forse solo così potrete vivere un amore da favola.

L’appello di Ivan Martino (Autonomia e Diritti) sul fronte ospedali

Vibo V., basta tagli indiscriminati sulla salute

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

“Il riordino del sistema sanitario vibonese non si realizza certamente attraverso tagli indiscriminati alla spesa sanitaria e forti ridimensionamenti dei presidi ospedalieri montani”. E' quanto afferma in una nota stampa l'esponente politico di Autonomia e Diritti Ivan Martino. “La sanità della provincia di Vibo Valentia ha necessariamente bisogno di essere rafforzata e migliorata rappresentando un vero e proprio banco di prova per il governo regionale. La manovra che assegna le risorse per il servizio sanitario nazionale (legge n° 133/2008) prevede una riduzione del finanziamento inizialmente concesso pari a 2.000-3.000 milioni di euro. Come si può lanciare lo slogan della nuova sanità calabrese mentre la riduzione delle risorse causa un drastico ridimensionamento dell' assistenza offerta a livello sanitario facendo da qui a poco scomparire i presidi ospedalieri di montagna? Non è sopportabile inasprire la pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese attraverso un aumento dell'addizionale Irpef, dell'aliquota Irap e del ticket sanitario. Proprio per quanto riguarda quest'ultimo il Governatore Scopelliti, nella sua campagna elettorale, aveva promesso agli elettori calabresi che sarebbe stato eliminato. I fatti a distanza di un anno dimostrano che non solo il ticket non è stato tolto, ma ha subito un notevole rincaro ed ha di molto ristretto il numero dei fruitori intasando a dismisura gli uffici dell' Asp. Come se non bastasse c'è tanta gente che ha persino rinunciato a curarsi nonostante il diritto alla salute sia sancito dalla Costituzione. Basti pensare alle famiglie che avendo seri problemi di salute acquistano regolarmente diversi farmaci. Per risparmiare bisogna migliorare e qualificare i servizi preesistenti bloccando l'emigrazione sanitaria verso il centro nord. Emigrazione che pesa moltissimo sul bilancio della Regione Calabria. Come fanno le famiglie del vibonese a sostenere le spese del ticket non riuscendo più ad arrivare a fine mese? La pressione fiscale oramai è al massimo nonostante i servizi restano mediocri. E' facile governare aumentando le tasse per ripianare i debiti mettendo a serio rischio la sopravvivenza di interi nuclei familiari. Si registrano aumenti in tutti i settori mentre il governo nazionale blocca i fondi per le aree sottosviluppate. Da questo processo- prosegue Martino- non è esente nemmeno la destra calabrese che non riesce, o meglio, non vuole avere voce in capitolo per non perdere i propri privilegi concessi dal governo nazionale. Non si può dichiarare di aprire una nuova fase della sanità demonizzando tutto l'operato fatto in precedenza da Agazio Loiero quando poi coi fatti si applica il suo Piano di Rientro Sanitario che aveva impedito il commissariamento permettendo, così, un contenimento delle spese di gestione anche dell’Asp di Vibo Valentia. Riorganizzare e razionalizzare un sistema sanitario non significa chiudere importanti ospedali come quello di Serra San Bruno e di Soriano Calabro che si sono formati grazie alle lotte unitarie dei lavoratori, dei Sindaci, delle assemblee elettive e di quelle popolazioni che hanno dato vita ad innumerevoli manifestazione sia in quei territori che nella stessa Catanzaro capoluogo di regione. Aprire una nuova fase della sanità quindi vuol dire assumersi le responsabilità rafforzando l'apparato ospedaliero, migliorando i servizi all' utenza finale, creando delle vere e proprie griglie di valutazione dei medici in modo da monitorare il rendimento e la propria professione medica”.

Alcuni malviventi hanno profanato il cimitero del centro lametino

Platania, Messa di riparazione e fiaccolata

4 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di don Pino Latelli

Sabato 9 alle ore 16:00 nel cimitero di Platania(CZ) verrà celebrata una santa messa di suffragio per riparazione alla profanazione che alcuni malviventi hanno consumato nel locale cimitero. Nella notte di lunedì scorso, infatti, alcuni individui non ancora identificati, si sono intrufolati nel cimitero del paese e hanno trafugato due teschi dall’ossario comune e collocati davanti la porta d’ingresso del Bar Gallo, situato accanto al municipio, sul corso principale. La cerimonia di riparazione, che si svolgerà alla presenza delle autorità cittadine e dei gruppi di volontariato che operano nel territorio del centro dell’entroterra lametino, si aprirà con la deposizione di una corona di fiori portata dal gruppo scout, la benedizione della cappella dell’ossario del cimitero e, quindi, la celebrazione della santa messa. Al termine della sacra celebrazione, si snoderà dal cimitero una fiaccolata di solidarietà e speranza che percorrerà le vie principali del paese e che sosterrà per poco tempo, in segno di solidarietà, davanti al Bar Gallo, dove i bambini dell’oratorio, preparati dalle giovani Lorena Villella e Maddalena Cimino, eseguiranno dei brani musicali sulla pace. L’intera lodevole iniziativa è stata promossa e organizzata dalla Parrocchia San Michele Arcangelo del centro lametino. Il macabro e vile gesto, che ha procurato negli abitanti di Platania indignazione, sgomento e tanta paura, ha già avuto la ferma condanna di tutta la cittadinanza e del sindaco Carlo Conte che sottolinea come “non può essere definito che vile, un gesto che infanga tutto il paese ad opera, al momento, di ignoti, che presto saranno assicurati alla giustizia”. Anche noi esprimiamo sdegno per la profanazione che “ha indignato e offeso nel profondo la coscienza di una comunità che nel Camposanto onora i suoi cari che vi riposano. Perciò questo atto di vile inciviltà ci rattrista e ci indigna! Esprimiamo la nostra piena e sincera solidarietà ai gestori del Bar Gallo, assicurando loro la nostra personale vicinanza, l’affetto e la preghiera”.

Due uomini delle forze dell’ordine arrestati in Sicilia

Palermo, poliziotti gestivano prostitute

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Avevano pensato al guadagno facile, extra e da controllori erano diventati complici ma non sapevano che prima o poi sarebbero stati smascherati. Ci sono anche due poliziotti tra gli arrestati a Palermo a conclusione di una indagine per sfruttamento della prostituzione. Le ordinanze di custodia cautelare sono quattordici. Nell'organizzazione anche alcuni romeni. L'indagine è stata avviata dopo che una immigrata ha denunciato le minacce subite da una sua connazionale anche lei prostituta.

Operazione della Guardia di Finanza di Palmi (RC)

Gioia Tauro, undici arresti per truffa

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Avevano trovato un sistema tanto facile quanto collaudato per fare soldi gli undici arrestati di oggi ai quali viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzato alla truffa, oltre a varie altre ipotesi di delitto quali riciclaggio, bancarotta fraudolenta, usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Non manca sullo sfondo la presenza delle cosche della piana visto che uno degli associati è sposato con la figlia di un noto boss di Gioia Tauro. Per raggiungere i suoi obiettivi, sono svaniti nel nulla quasi tre milioni di euro, l’organizzazione oggi sgominata ha curato ogni particolare, dalla costituzione di false imprese presso la Camera di Commercio, all’acquisizione di partite iva, dal contratto per le linee telefoniche e per l’immancabile fax, all’apertura, con somme esigue, di conti correnti bancari presso primari istituti. Le indagini e gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Palmi (RC) Giuseppe Creazzo.

L’ex segretario della Cgil Vibo Valentia in una lettera

Donatella Bruni si sfoga apertamente

Donatella bruni

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Scegliamo di pubblicare integralmente la lettera con la quale Donatella Bruni, segretario della Cgil Vibo Valentia da pochi giorni defenestrato, si sfoga ripercorrendo le tappe di quanto accaduto. “Queste settimane appena trascorse sono state durissime, hanno messo a dura prova i miei nervi ed anche la mia salute, se non fosse stato per gli innumerevoli attestati di stima e di vicinanza che ho ricevuto e ricevo, in continuazione, da Vibo e da tutte le parti d’Italia e che non finirò mai di ringraziare, avrei dovuto abbandonare ogni forma di contatto, tanta è stata la delusione per il comportamento irriconoscente e per il “trattamento”, credo unico in Italia, riservatomi dopo diversi anni in cui ritengo di poter dire, a voce alta, di essermi spesa senza mai risparmiarmi e questo si, facendomi carico delle inerzie altrui. Quindi, laconicamente, per rispondere alle affermazioni contenute nella nota Cgil pubblicata sabato sulla stampa locale, potrei cavarmela riportando il senso delle affermazioni che ho più frequentemente registrato in quei numerosi messaggi e nelle tante telefonate ricevute: “conosco te e conosco loro, hai tutta la mia stima e solidarietà!” Le giornate che hanno preceduto il 25 marzo, data della sfiducia, sono stati giorni in cui febbrilmente ho cercato di non staccare il contatto con il sindacato, ho atteso inutilmente che si materializzasse la vicinanza della dirigenza nazionale della Cgil e che quindi mi facesse sentire ancora a casa, tutelata, anche se ponevo all’attenzione molte questioni delicate e problematiche. La segreteria nazionale ha, invece, scelto il silenzio, ignorando la mia richiesta d’aiuto pur sapendo che non mi fidavo assolutamente del comportamento “aperto e democratico” dei funzionari locali, dando di fatto via libera alla mia epurazione. Soltanto poche ore prima della riunione in cui, poi, sono stata sfiduciata mi sono risoluta a rendere pubblica la denuncia che poi c’è stata, anche perché non era nemmeno certo che avrei potuto relazionare al Direttivo ed esternare le mie ragioni. Penso, anzi, che se quel giorno non si fossero presentati in massa numerosi lavoratori iscritti, e simpatizzanti che avevano avuto modo di apprezzare il mio impegno in varie vertenze, probabilmente ci sarebbe stata solo la prevista votazione segreta senza possibilità di aprire bocca, così come tra l’altro, da bravi soldatini, hanno fatto gli sfiducianti. Nella mia denuncia, lunga ampia ed articolata, non nuova per i dirigenti locali perché, dal dicembre 2007, in tutte le riunioni interne, quasi come una litania, tanto da essere qualche volta redarguita perché a dire di alcuni esageravo, ho richiamato tutti al senso di responsabilità ed alla necessità di abbandonare alcune pratiche che avevano portato quasi al dissesto finanziario la struttura. Ne sono prova le riunioni di Esecutivo e Direttivo, di cui conservo i verbali, con approvazione di atti, quali un Piano Straordinario di Risanamento ed una Circolare interna, datata 6 dicembre 2007, a firma mia e del responsabile d’organizzazione, che non a caso richiamava l’intero gruppo dirigente, Segretari di Categoria e Responsabili dei Servizi al massimo rispetto delle regole su contabilità e gestione del personale, obbligatorietà nella redazione dei bilanci, doppia firma sui conti correnti bancari. Se all’epoca tale richiamo alla correttezza non è stato contrastato o considerato superfluo evidentemente se ne sentiva la necessità anche se da più parti veniva richiesta un’assoluzione per chi se ne era reso responsabile, primo tra tutti proprio Pugliese. A comprova di ciò, mi facciano sapere, poi, i dirigenti locali della Cgil se i documenti attestanti quanto da me riferito, Categoria per Categoria, Servizio per Servizio, debbano essere consegnati in versione integrale alla stampa, così da riempire le pagine dei giornali per le settimane a venire. Non sono una sprovveduta, l’esperienza sindacale confederale, quasi da autodidatta, mi ha resa ancora più prudente ed ho imparato a parlare solamente se documentata e consapevole di quello che andavo a dire, ne consegue che i rilievi pubblici mossi ultimamente possono essere ampiamente provati anche se il blitz della sostituzione della serratura, probabilmente, doveva consentire la sparizione di tutti i carteggi conservati nella mia stanza. La faciloneria dei vari soggetti coinvolti o il confidare nella mia remissività, prontamente smentita dall’immediata denuncia ai Carabinieri, ha fatto si che dovessi farmi accompagnare dagli stessi per poter rientrare nel mio ufficio ed in seguito smascherare la produzione di atti falsi che avrebbero dovuto certificare la titolarità dei soggetti coinvolti che hanno manomesso le serrature degli uffici. Le mie denunce, infine, non hanno mai avuto come obiettivo la Cgil, organizzazione che mi sono onorata di rappresentare ed alla quale resto legata nonostante il “trattamento” ricevuto. Le mie reprimende sono indirizzate al regista nazionale o regionale che sia ed agli esecutori di un’operazione meschina che nulla ha di politico. Ho avuto modo, nel documento prodotto, di sostenere che la responsabilità della Cgil è limitata solo alla eventuale mancata tutela, che ancora attendo pazientemente. Circa la motivazione del mio defenestramento, divenuto ormai il “segreto di Pulcinella”, man mano che passano i giorni, grazie anche a confessioni individuali e personali, è ormai chiaro che la necessità di mandare via una “rompiscatole” che disturbava i manovratori ha trovato il collante nella mia vita privata, considerata, probabilmente per via di arcaici retaggi culturali, disonorevole per l’Organizzazione. Tornando al comunicato Cgil, è nota a tutti la velocità d’azione del Presidente Pugliese, firmatario dello stesso, e quindi sarebbe plausibile ritenerlo il redattore della nota, visti gli otto giorni occorsi per “partorirla”. Ma, poiché, conosciamo il suo linguaggio e quello degli altri dirigenti locali, un assaggio è rappresentato dalla comprensibilità della mozione di sfiducia, ho motivo di ritenere che la nota gli sia stata “confezionata” altrove. Per quanto attiene alle mie modalità di conduzione della Camera del lavoro, ho avuto già modo nell’ampio documento prodotto, di ricordare le innumerevoli riunioni degli Organismi, in cui mai a nessuno è stata negata la parola e mai sminuito il suo contributo, ove mai ci fosse stato. Fa specie, poi, sentirsi accusata di espropriazione del ruolo, proprio da dirigenti, la cui attività prevalente è quella di leggere i quotidiani fumando ed ammorbando l’aria della propria stanza e, da oltre vent’anni, cascasse il mondo, alle 12.30 andare a prendere il figlio a scuola e rincasare. Non mi si vorrà addebitare anche il fatto che Pugliese, nella qualità di segretario della Filcams per sette anni, ha lasciato una Categoria con solo qualche diecina di iscritti e circa cinquanta mila euro di debito, perché a quel tempo non ero io il Segretario Generale. Così come, tra l’altro, ritengo di non essere responsabile dell’avviata fase di distruzione dello SPI, retta dallo stesso dal 22 febbraio 2007 ad oggi, il cui andamento del tesseramento ne attesta l’impegno profuso. Oppure il suo ruolo, mai stato così evidente, è frutto del mio essere accentratrice per avergli negato, in un momento in cui l’organizzazione non se lo poteva permettere, l’anticipazione di somme, ripetutamente richieste. Nella comunicazione data alla stampa, è ricorrente l’affermazione secondo la quale nella relazione congressuale, notoriamente pubblica e la cui esposizione avviene alla presenza di invitati ed autorità, è stato descritto un quadro idilliaco della Camera del lavoro. Questa semmai è la prova del mio desiderio di non intaccare l’immagine pubblica dell’Organizzazione, nella convinzione che, con il tempo e con la capacità di coinvolgere e motivare che mi deriva dal mio essere educatrice, sarei riuscita a riportare molti comportamenti nell’alveo della normalità e delle regole. Una sorta di voto d’incoraggiamento come ho sempre fatto con i miei allievi, azione che purtroppo per via delle note vicende è stata interrotta bruscamente. Circa il presunto esautoramento delle Categorie, questo non si è mai verificato, se si esclude un’attenzione particolare sulla Filcams, categoria che a detta della stessa Segretaria Nazionale Camusso in una recente riunione a Lamezia, ha la necessità di una forte partecipazione della Confederazione per la delicatezza del settore, in specie al Sud dove è esposto a diverse forme di illegalità ed influenze di delinquenza comune e di criminalità organizzata. La mia azione è stata sempre rivolta a tutelare la Cgil, affinché in delicatissime vertenze la sua immagine ed il suo ruolo fosse sempre al di sopra di ogni sospetto, ma purtroppo, nonostante il mio impegno rimangono ancora molte cose da chiarire. I segretari delle altre Categorie, nessuna esclusa, mi hanno vista al loro fianco ogni qualvolta abbiano richiesto il mio contributo, traendone beneficio in termini di iscritti, di proposte e di visibilità, come tra l’altro è emerso nelle immagini trasmesse dal Tg1, sicuramente acquisite dal repertorio di Rai3 in cui compaiono assieme a me molti segretari di categoria. Così come ho sempre valorizzato le risorse umane presenti nella Camera del Lavoro, a cominciare dal Coordinatore degli Immigrati che da semplice “uomo di fatica e traslocatore”, quale era sempre stato utilizzato dagli altri dirigenti della struttura, è stato da me fortemente voluto in Segreteria Confederale, giusto riconoscimento al settore da cui proviene, o aver imposto agli altri organizzatori della recente Manifestazione del settore delle costruzioni del 4 febbraio scorso, l’intervento non previsto dell’attuale segretario della Fillea Denardo, proprio per dargli la massima visibilità, anche se è stata in parte sprecata poiché, visto il contenuto dell’ intervento letto in quell’occasione, molti dei presenti probabilmente non hanno nemmeno capito che quella era la “voce del sindacato”. Così come ho valorizzato sempre tutti i Segretari di Categoria, rinunciando spesso a relazionare nelle iniziative pubbliche promosse in comune o declinando interviste televisive per lasciare loro sotto i riflettori dei media. Convengo sull’affermazione che la Cgil debba quotidianamente combattere l’azione della ‘ndrangheta e della massoneria, non dimenticando le lobby e le clientele di una certa malapolitica che ha “drogato” la convivenza civile specialmente di questa parte del Paese, ma tutto questo non può essere combattuto con delle sterili enunciazioni di principio, tutte queste forze contrarie possono essere fronteggiate solo se veramente e giornalmente denunciamo con convinzione le illegalità ed agiamo con coerenza e trasparenza, cercando di fare fronte comune con tutte le forze sane della società. Certamente non si possono raggiungere obiettivi se di queste cose si parla così tanto per levarsi un peso dalla coscienza o se addirittura si critica attraverso la stampa la Magistratura, o si lavora sottotraccia contro la Prefettura oppure si bacchettano i Commissari antimafia dell’Asp. I compagni, così come per tanto tempo li ho ingenuamente appellati, in modo “aperto e democratico” stanno accendendo il rogo per bruciare l’eretica, difatti, con una tempestività pari alla sostituzione della serratura, hanno proceduto alla revoca con effetto immediato del mio distacco sindacale, caso più unico che raro in Calabria, viste le situazioni di cui ho io stessa contezza e che vedono ex segretari oramai da un anno senza incarico elettivo, mantenere ancora il distacco retribuito dal proprio posto di lavoro. Con l’aggravante che nel mio caso il datore di lavoro è la scuola, luogo nel quale notoriamente i distacchi si possono attivare e concludere con l’inizio o la fine dell’anno scolastico. Sospendere il distacco a ridosso del termine delle lezioni, vuol dire creare per me le peggiori condizioni di rientro operativo. Chi ha contezza di come funzioni il mondo della scuola sa bene che a questo punto dell’anno scolastico non potrò rientrare nelle classi a me assegnate perché lì vi è già altro docente la cui continuità didattica non potrà essere messa in discussione, a me toccherà fare il “jolly”, una sorta di tappabuchi che vaga di classe in classe a sostituire i docenti assenti. A ciò si aggiunga che, al contrario di quanto sostenuto nella breve nota a firma del Dipartimento d’Organizzazione Nazionale Cgil, non rientrerò nella mia ex sede di servizio “Istituto di Istruzione Secondaria Ex Magistrale V. Capialbi” perché, mentre con abnegazione e coraggio portavo avanti le battaglie sindacali in nome e per conto della Cgil, senza tutela alcuna da parte della Procopio, segretaria della mia Categoria d’appartenenza, venivo trasferita d’ufficio e perdevo il posto dalla Scuola dove avevo prestato servizio per buona parte della mia carriera e dalla quale sono uscita in quel lontano gennaio 2008 con una aspettativa non retribuita. Ricordo ancora la difficoltà, con il mio intervento presso il Ministero e la richiesta di una deroga, per poter attivare un’agibilità ad anno scolastico iniziato. Da qui la mia ulteriore amarezza, questo distacco oggi, con molta probabilità, non potrà servire a nessuno ma l’importante per la mia Organizzazione è che io venga punita. Starò a vedere se chi non ha mosso un dito per tutelarmi lo farà ora, visto che per recarmi nella mia nuova sede di lavoro dovrò sobbarcarmi due ore di auto al giorno, anche perché ritengo di essere l’unico caso in Italia di Dirigente Sindacale che rientra nel proprio posto di lavoro con condizioni lavorative assai peggiori di quelle lasciate al momento dell’elezione. La mia Organizzazione, in questa occasione, si sta comportando proprio come la peggiore delle controparti, come quei datori di lavoro che, individuando un lavoratore come “rompiscatole”, mettono in atto comportamenti ed azioni volti a “demolirlo”, facendogli il vuoto intorno e creando le condizioni per cui gli stessi colleghi lo guardino come se fosse un appestato da tenere lontano. Di queste situazioni nella mia carriera di sindacalista ne ho viste molte, mai e poi mai avrei pensato che questo potesse succedere all’interno di un’Organizzazione Sindacale, la mia organizzazione, la Cgil. Ma probabilmente non finirà neppure qua. Infatti, è del tutto evidente che le dichiarazioni contenute nella nota pubblicata sabato siano propedeutiche alla “soluzione finale” di hitleriana memoria, la mia espulsione in tempi rapidissimi, per punire una scomoda dissacratrice che ha ritenuto di tenere la schiena dritta e non accettare compromessi”.

Da Santo Bagalà a Rocco Sciarrone ad Anna Maria Stanganelli al sindaco

Gioia Tauro, i big in campo per la Provincia

Santo BagalàAnna Maria StanganelliRenato Bellofiore

4 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

Elezioni amministrative alle porte e Gioia Tauro si prepara a pochi giorni dalla presentazione ufficiale delle liste. Il collegio per la prima volta vede uniti i due comuni del Porto: Gioia Tauro e San Ferdinando. Da tempo si parlava di una candidatura forte del primo cittadino gioiese Renato Bellofiore. L’adesione all’Udc delle ultime ore apre una serie di interrogativi sugli equilibri della coalizione di maggioranza. In città, l'Udc ha avuto sempre un buon trend e vede in Angelo Guerrisi (vicepresidente del consiglio comunale) il suo esponente storico. Proprio quest'ultimo ha dichiarato che “il partito a Gioia siamo noi, il primo cittadino non può scavalcarci”. E questa fase caotica dell'Udc, divisa in due correnti, a livello provinciale non aiuta a districarsi: quello che è interessante capire è se il primo cittadino sceglierà di scendere in lizza oppure optare per un membro della maggioranza, circostanza che aprirebbe le porte ad un “rimpasto”. Continuano le peregrinazioni del primo cittadino, dopo l'avvicinamento della sua coalizione alla lista “Scopelliti Presidente” nella quale quello che era considerato il candidato ufficiale Vincenzo Bagalà ha deciso di ritirarsi ma ha confermato la presenza di un esponente gioiese. Ricordando che Bellofiore nel passato militava in Forza Italia. Adesso occorrerà capire che risvolti avrà l'adesione all'Udc in una maggioranza civica con membri di diversi orientamenti. Sempre nell'area del centrodestra, è confermata la presenza di Rocco Sciarrone tra le fila del Partito Repubblicano. Per il PdL primo partito a Gioia Tauro circolano diversi nomi tra cui quello della consigliere Anna Maria Stanganelli; probabile anche la presenza di Santo Bagalà, altro consigliere comunale. Appare probabile un’altra candidatura in “Futuro e libertà”. Nel centrosinistra i nomi sono quelli di Beniamino Laganà per il Pd e Pasquale Mamone.

L’Ucid Calabria presenta il secondo rapporto nazionale

Imprenditori per il bene comune

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Franco Vallone

Discernere, Partecipare, Accompagnare. Sono queste le linee guida del Secondo Rapporto dell’Ucid –Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti- che verrà presentato a Vibo Valentia il prossimo sabato 9 aprile alle ore 17:00 presso un noto hotel della città calabrese alla presenza del presidente nazionale Angelo Ferro. L’iniziativa è promossa dall’Ucid Gruppo Regionale Calabria e dall’Ucid sezione provinciale di Vibo Valentia, guidate rispettivamente da Barbare Varchetta Scopelliti e Michele Lico, che, con questo convegno, hanno inteso richiamare l’attenzione e attivare un ampio confronto tra istituzioni, sistema imprenditoriale, associazioni, professionisti e società civile dell’intera Calabria sull’importante tematica focalizzata proprio dal rapporto Ucid: la coscienza imprenditoriale nella costruzione del Bene Comune – Abitare l’impresa e la professione con sguardo di Fede. Il rapporto, nella sua articolazione, rappresenta l’itinerario seguito in questi anni per testimoniare, da cristiani imprenditori, dirigenti, professionisti, che è possibile costruire un mondo migliore, con responsabilità, impegno, aggregazione, dando centralità alla persona umana, per salvaguardarne e promuoverne la crescita, la creatività, la dignità, specie nei rapporti di lavoro. I lavori del convegno saranno aperti da Michele Lico - Presidente Sezione Ucid Vibo Valentia; seguiranno i saluti del Vescovo della Diocesi Mileto-Nicotera-Tropea Mons. Luigi Renzo; del sindaco Città di Vibo Valentia Nicola D’Agostino e del Presidente Regione Calabria Giuseppe Scopelliti; farà quindi seguito l’introduzione del Presidente Ucid Calabria Barbara Varchetta Scopelliti. Il programma prosegue con gli interventi di Giovanni Scanagatta- Segretario Nazionale Ucid; Manlio D’Agostino - Presidente Nazionale Giovani Ucid; Antonella Freno- Segretario Generale Ucid Calabria che precederanno la relazione di Francesco Forte-Prof. Emerito Università la Sapienza di Roma e Prof. di Economia Industriale Università Mediterranea Reggio Calabria su “Calabria: opportunità di sviluppo”. Le conclusioni dei lavori sono affidate ad Angelo Ferro - Presidente Nazionale Ucid.

Il progetto portato avanti dall’assessore vibonese Nicolino La Gamba

Pizzo, Unione dei Comuni affronta lo Statuto

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Appuntamento domani alle ore 11:00 presso la Tonnara di Pizzo per il primo degli incontri itineranti della neo Associazione dei Sindaci della Provincia di Vibo Valentia. Nel corso dell'incontro sarà affrontato lo Statuto dell'Associazione, redatto e sottoscritto, su proposta dell'Assessore agli Affari Istituzionali del Comune di Vibo Valentia, Nicolino La Gamba. Si tratta di un’importante passo verso la creazione di servizi comuni fra comuni del Vibonese che darà la possibilità ai cittadini amministrati di risparmiare e di ottenere più servizi, anche in virtù di progetti per l’ottenimento di finanziamenti anche a carattere comunitario. Del resto Nicolino La Gamba, che ha creduto fortemente in questa idea, ha un obiettivo chiaro: una nuova realtà da 80 mila abitanti in grado di contare di più. Una mossa strategica che, se troverà la lungimiranza da parte di tutti i sindaci, potrà imprimere una svolta al Vibonese.

Importante opera di recupero della struttura intitolata al pittore Lorenzo Albino

Tropea, fermodellisti in biblioteca

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Per tutto il mese di marzo il Gruppo Fermodellistico Tropeano, con il supporto dell'Ufficio Tecnico del Comune di Tropea (VV) e l'indispensabile aiuto di Rino Furfaro, ha effettuato lavori di manutenzione nella biblioteca comunale intitolata a Lorenzo Albino, il noto pittore tropeano scomparso alcuni anni fa. Gli interventi sono stati realizzati grazie anche all'appoggio dell'amministrazione comunale di Tropea tramite il vice sindaco del centro Vibonese Pino Rodolico. I lavori sono consistiti nell'impermeabilizzazione del tetto, della facciata esterna, sono state dipinte le pareti, il soffitto e l'esterno dell'edificio, oltre ad essere stata riparata la ringhiera della scala di accesso. Si è poi proceduto alla sistemazione di alcune parti di muratura, alla sistemazione dell'impianto di climatizzazione ed alla cancellazione delle scritte che deturpavano le porte. “Abbiamo anche proceduto allo spostamento ed alla sistemazione dell'archivio comunale che era custodito in locali inzuppati di acqua e fatiscenti – fa sapere attraverso laprimapagina Saverio Ciccarelli del Gft – e così è stata restituita alla comunità ed alle associazioni cittadine una struttura di ritrovo e di svago che potrà essere utilizzata per incontri, convegni e mostre. Per celebrare questo importante momento di sinergia fra pubblico e privato che ci si augura possa diventare un esempio da imitare anche da parte di altre associazioni, è stata indetta una conferenza stampa per il giorno 7 alle ore 19:00 nei locali della stessa biblioteca, alla presenza del vicesindaco del Comune di Tropea. Nel corso della serata, saranno mostrate le immagini del lavoro svolto e quelle di come si presentava la struttura prima degli interventi di restauro”.

Nel Vibonese ha ferito la donna di 42 anni che l’ha rifiutato

San Gregorio, a 25 anni spara per amore

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Si è costituito da pochi minuti il ragazzo di 25 anni che ieri sera ha tentato di uccidere la donna di 42 anni che l’aveva rifiutato. L’episodio si è verificato a San Gregorio d’Ippona a pochi minuti dalla città capoluogo Vibo Valentia. Il ragazzo ha raggiunto la donna presso la propria abitazione e le ha esploso un colpo di pistola. Il giovane, secondo le prime indagini dei carabinieri, ha agito perché rifiutato dalla donna, di cui si era invaghito. La donna è stata portata nell'ospedale di Vibo Valentia, dove è stata giudicata guaribile in 15 giorni per una ferita al fianco sinistro.

Master dell’Università di Firenze per il secondo anno consecutivo

Torino, 150 anni di Made in Italy in tavola

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Per il secondo anno consecutivo il Master in Pubblicità istituzionale, comunicazione multimediale e creazione di eventi dell’Università di Firenze coinvolge i propri studenti in alcune giornate di studio a Torino. Lo scorso anno durante l’ostensione della Sindone - evento che ha richiamato circa due milioni di persone - un docente del Master, Laura Borello, ebbe l’incarico di organizzare presso la Biblioteca del Consiglio Regionale del Piemonte la mostra “ La Sindone e le Ostensioni - ricordi di un pellegrinaggio a Torino”, e in concomitanza di quella manifestazione si tenne il convegno Organizzare e Comunicare un grande Evento Turistico Religioso. Nel 2011, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Master organizzerà il 6 aprile la giornata di studio dal titolo Il made in Italy e l'Unità d'Italia. 150 anni di tradizione italiana in tavola. La scelta operata dal Master, che da otto edizioni si propone di creare figure professionali capaci di impiegare le proprie competenze nel settore della creazione di eventi culturali e della loro promozione e divulgazione, è per molti aspetti, la prosecuzione del convegno Cultura e commercio tra passato e futuro svoltosi a Firenze nel 2007. L’importanza del Patrimonio Culturale del nostro Paese come generatore di ricchezza è cosa fin troppo nota, e su questa linea si sono mosse molte grandi manifestazioni per le celebrazioni dei 150 anni su tutto il territorio nazionale. Ma, accanto alla gestione dell’eredità materiale, assume sempre più rilevanza l’eredità immateriale fatta di simboli, tradizioni, stili di vita e valori legati al territorio: una crescita che fa dell’identità della comunità il motore di uno sviluppo economico, sociale e culturale. E non a caso molti prodotti destinati ai consumatori italiani e stranieri, contengono oltre a “Made in Italy” anche l’indicazione “prodotto secondo un’antica tradizione”. L’Italia ha un forte tessuto commerciale fatto di piccole e medie imprese legate al settore enogastronomico: sostenerne la crescita risponde non solo alle esigenze degli operatori ma anche dei giovani che intendono operare in questo campo. Infatti, secondo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il valore aggiunto dalle attività potenzialmente collegate al patrimonio culturale/ambientale è pari al 6,6%, e l’occupazione assorbita dai settori che concorrono a formare la filiera turistico - enogastronomica, le produzioni tipiche di natura industriale e artigiana, l’industria culturale (editoria, anche multimediale), i servizi di trasporto e mobilità sul territorio è pari al 6,9%. Ma l’Italia all’estero si muove spesso fuori da una prospettiva di sistema, il “Made in Italy” è spesso solo una formula giornalistica, e non è poi così diffusa la consapevolezza del valore aggiunto che i valori di “italianità” apportano alle nostre merci nel mondo. Eppure le merci italiane vivono di legami fra il nostro essere punto di arrivo di milioni di persone che vengono per vedere il nostro patrimonio artistico e il nostro essere esportatori di beni. I rapporti fra sistemi produttivi e acquirenti sono complessi, ma vedono la presenza di una componente fondata su beni immateriali, influenzata da sistemi di valori non legati alla produzione: alla base del successo del Made in Italy ci sono da sempre design, flessibilità, fantasia, fattori difficilmente replicabili e che sono una nostra peculiarità. La sfida per il Made in Italy è oggi quella di far leva sulla qualità e lo stile che l’hanno resa vincente e coniugarli con le tecnologie più avanzate, anche in settori maturi come quello alimentare, per aumentarne la competitività. E il Made in Italy sfrutterà l’occasione creata dalle grandi vetrine mondiali come sarà l’Expo 2015 evento universale che, come recita il sito, “darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione, raccogliendo tematiche già sviluppate dalle precedenti edizioni di questa manifestazione e riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali c’è il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta”. Ecco che, in vista di un progetto che coinvolgerà l’intero Paese, Il made in Italy e l'Unità d'Italia. 150 anni di tradizione italiana in tavola può favorire l’incontro tra domanda e offerta di servizi, confrontando le diverse richieste del mercato e le esperienze maturate dagli studenti del Master nella valorizzazione di materiali storici e culturali che legano tradizione e commercio. La giornata - aperta a tutti coloro che sono interessati ad approfondire le tematiche del settore - prevede la partecipazione di docenti universitari, esperti di comunicazione e marketing nei settori interessati e giornalisti di testate nazionali.

In una sala conferenze gremita nel centro costiero del Vibonese

Pizzo, alla Marina successo per Imineo Day

Imineo Day

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Franco Vallone

Marina di Pizzo, una serata piovosa nella notte soglia di primavera accoglie Giuseppe Imineo, l'ultimo cinematografato di Calabria. Ripreso, sin dal suo arrivo, dalle telecamere della Rai calabrese e dagli scatti di Tommaso Prostamo del circolo fotografico di Torino, Imineo appare emozionato, commosso dalla piacevole sorpresa di trovare un pubblico davvero numeroso. La sala conferenze del Museo della Tonnara infatti è gremita da tanta gente arrivata da tutta la provincia di Vibo e oltre, per un evento culturale dedicato al protezionista di mille sale, un vero e proprio Imineo Day ideato, organizzato e realizzato dal Circolo del Cinema "Lanterna Magica" di Pizzo e da "Le Stanze della Luna" di Vibo Valentia. La serata si apre con le immagini di Imineo ripreso a Tropea, un'intervista effettuata dal ricercatore Salvatore Libertino di Tropeanews, poi lo scorrere delle immagini si interrompe su un fotogramma, un bel primo piano del volto di Imineo che rimane fisso sullo schermo cinematografico come simbolica icona scenografica, per tutta la serata. Ad aprire i lavori il presidente del Circolo Lanterna Magica, Antonietta Villella con una lettura di un testo sull'affascinante storia di Giuseppe Imineo, dalle esperienze sul campo con i vecchi proiettori a carboni, alla prima vera sala cinema da gestire, alle infinite serate del cinema all'aperto e sotto le stelle, alla chiusura dei tanti cinema della provincia vibonese, alla notte magica del Festival Internazionale del Cinema di Venezia. Vera Bilotta, di Lanterna Magica, è intervenuta successivamente con alcune interviste in sala. Da Imineo risposte mature, colte, piene di grande umanità e di simpatiche esperienze che lasciano trasparire un cinematografaro modesto, dall'animo buono e tanto appassionato del cinema. In sala l'assessore al Turismo della Provincia di Vibo Valentia, Gianluca Callipo, il sindaco di Filogaso, Giuseppe Francesco Teti; Magda Primerano, vera esperta di cinema in forza al Circolo di Pizzo; Eugenio Attanasio, Presidente della Cineteca della Calabria; Teresa Landro del Circolo del Cinema di Parghelia, numerosi altri cultori e amanti della settima arte. La serata continua, si procede alla cerimonia di consegna a Giuseppe Imineo di una targa e una pergamena, poi, dopo l'intervento del sindaco di Filogaso, arriva il momento delle letture delle numerose testimonianze pervenute per l'occasione: dalla lettera dell'Assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri a quella di Giovanna Gravina Volontè, figlia di due grandi attori e curatrice de “La Valigia dell'Attore”; dall'attrice italonewyorkese Lucia Grillo a Caterina Sorbilli; dalla regista Donatella Baglivo a Loredana Ciliberto, dell'Università della Calabria e poi, ancora, Laura Caparrotti, attrice con antiche radici calabresi che oggi vive ed opera in America. La serata si è conclusa con la proiezione del docufilm di Valerio Jalongo dal titolo “Di me cosa ne sai”, un prezioso documento filmico che vede tra i protagonisti proprio Giuseppe Imineo mentre, in viaggio con lo stesso regista, racconta per le strade del vibonese, da Pizzo a Papaglionti e Francavilla Angitola, le sue appassionanti avventure fatte di luce proiettata su uno schermo bianco

Il primo cittadino Renato Bellofiore aderisce all’Udc

Gioia Tauro, il sindaco passa con Casini

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Il movimento giovanile dell’Unione di centro calabrese conferma le clamorose indiscrezioni che circolavano nell’ambiente politico reggino: il sindaco di Gioia Tauro (Rc) Renato Bellofiore ha ufficializzato la sua adesione al progetto dell’Udc. “Per quel che concerne l’adesione all’Udc del sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, cogliamo l’occasione – è scritto in una nota stampa - per dare, allo stesso, il nostro benvenuto. La sua scelta ci riempie di orgoglio e rappresenta l’ennesima dimostrazione di come l’ambizioso progetto di Pier Ferdinando Casini, anche e soprattutto su Reggio Calabria, continua a raccogliere adesioni e non subisce alcuna battuta d’arresto. L’Udc, con le sue idee ed i suoi valori, entra naturalmente nelle famiglie calabresi e pone il suo indirizzo politico al di là dei personalismi o dei singoli. Auguri di buon lavoro, dunque, al sindaco Bellofiore, certi che il contributo, insieme a quello di altri amici, sarà determinante per contribuire a radicare, maggiormente, il Partito sul territorio”.

Ferito gravemente Angelo Ferrentino, 47 anni, a Stellantone

Laureana di Borrello, agguato a muratore

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Un muratore incensurato, di 47 anni, è stato ferito gravemente in un agguato a Laureana di Borrello, centro della Piana di Gioia Tauro (RC). A sparare sarebbe stata una sola persona. Il killer è poi fuggito a piedi. L'uomo è stato raggiunto dai colpi di pistola in varie parti del corpo. Per gli investigatori si tratterebbe di una vendetta. La famiglia del ferito sarebbe collegata ad ambienti criminali. Si tratta del muratore incensurato Angelo Ferrentino, di 47 anni. L'agguato è stato compiuto nel momento in cui Ferrentino usciva da casa, nella frazione Stelletanone. A sparare, secondo quanto è emerso dalle prime indagini dei Carabinieri, una persona armata di pistola, che è poi fuggita a piedi. Ferrentino è stato raggiunto dai colpi di pistola in varie parti del corpo. Il muratore, a causa della gravità delle sue condizioni, è stato trasferito in elisoccorso nell'ospedale di Catanzaro. Il fatto che Ferrentino non avesse precedenti penali non esclude che il tentato omicidio sia da collegare ad una vendetta maturata in ambienti della criminalità. La famiglia del muratore, infatti, secondo quanto riferito dagli investigatori, sarebbe collegata ad ambienti criminali e questo elemento potrebbe rappresentare una chiave di spiegazione del ferimento del muratore.

Pubblicità garantita per il locale ispirato al Pemier Silvio Berlusconi

Livorno, apre il Bunga Bunga Bar

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Livorno si è scoperta di destra ad un tratto o si conferma di sinistra? Sta di fatto che la città Toscana vede accendersi i riflettori per effetto di una nuova apertura: il Bunga Bunga, il nuovo pub, bar paninoteca di via Mazzini 32. Il nome è scritto in rosso glamour sui vetri. “Una provocazione senza scopi politici, abbiamo voluto sfruttare, scherzando, una moda” spiega la titolare Monica Bandinelli. E la provocazione scherzosa continua anche con i panini serviti: uno di questi si chiama Ruby. Ingredienti? Salsa verde e porchetta. E pensare che qualche decennio fa a poche centinaia di metri c’era un locale chiamato “Pape Satan” e anche quel nome fece scandalo. Ma pochi livornesi sapevano allora che quel “pape satan, pape satan aleppe”, lo aveva inventato Dante nel VII canto. Dell’Inferno, ovviamente.

Polemiche a margine della Prima Nazionale del film

Cosenza, vorrei vederti ballare tra le proteste

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Impazza la polemica intorno a “Vorrei vederti Ballare”, il film prodotto da Giuseppe Fulcheri con la regia di Nicola Deorsola. A scendere in campo sono i presidenti della Provincia di Cosenza Mario Oliverio e della Fondazione Carical Mario Bozzo che, attraverso un importante contributo finanziario, hanno reso possibile la realizzazione dell’opera. “Lo hanno fatto –si legge in un comunicato congiunto che sarà inviato anche al produttore del film- nella motivata convinzione che un’opera cinematografica girata interamente a Cosenza e in Calabria rappresenta oggettivamente un veicolo di promozione e di valorizzazione del territorio per la capacità di metterne in evidenza le bellezze naturali e paesaggistiche e la ricchezza delle sue tradizioni storiche e culturali con possibili ricadute positive sul versante dello sviluppo economico. E sotto questo profilo il film non ha deluso. E’, infatti, di sicuro interesse l’attualità delle storie raccontate (anoressia, conflitto generazionale tra genitori e figli,ecc) e di buon livello artistico per la professionalità degli interpreti, per la colonna sonora, per la varietà e la bellezza delle scene e della fotografia”. “Inaccettabile invece -proseguono i presidenti della Provincia di Cosenza e della Fondazione Carical- è stato il comportamento del produttore e dei responsabili organizzativi che hanno relegato i due principali Enti finanziatori (la Provincia di Cosenza e la Fondazione Carical, appunto) in un affollato elenco di soggetti cui è stato riservato indistintamente un frettoloso ringraziamento nei titoli di coda del film e nella comunicazione cartacea che ne ha accompagnato la presentazione della Prima Nazionale svoltasi a Cosenza, presso il Cinema Citrigno. Si tratta di una scelta che tende, nei fatti, a cancellare il ruolo di istituzioni che con impegni finanziari non irrisori hanno contribuito in modo non marginale alla realizzazione dell’opera. E’ assolutamente inammissibile che gli enti finanziatori non siano stati adeguatamente coinvolti, com’era naturale, nemmeno alla Prima Nazionale del film”. “Tanto dovevamo –concludono Oliverio e Bozzo- per amore alla verità e per un dovere di corretta informazione nei confronti dei nostri concittadini”.

Necessario un momento di riflessione da parte di tutti

Pasqua 2011 tra guerra ed elezioni

Al votoVerso una Serena Pasqua

3 aprile 2011 - Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Siamo alle porte della festività pasquale che quest’anno coincide con la Festa della Liberazione. E’ una Pasqua particolare perché l’Italia è in guerra, sia sul fronte internazionale in Libia che sul fronte interno letteralmente invasa da clandestini che contribuiscono ad acuire una crisi economica i cui effetti si stanno facendo sentire anche sui consumi alimentari degli italiani. E’ il momento di riflettere, bisogna trovare la forza di riscoprire la famiglia, i valori veri della propria terra, della legalità. Con Laprimapagina.it scriviamo il presente e leggiamo il futuro. Anche noi come mondo della informazione dobbiamo dare l’esempio: portare avanti messaggi positivi e non la cultura della morte e della negazione. Laprimapagina.it nel 2009 era un sogno, oggi è una realtà, in movimento ed in crescita grazie al grande network fatto dal team redazionale, dalla base dei lettori quotidiani, dagli inserzionisti, tutti insieme per raccontare l’Italia Protagonista. L’auspicio è che, in prossimità delle scadenze elettorali di primavera, a riflettere sia anche la futura classe politico dirigenziale di questo Paese.

Sesta edizione in programma dal 12 al 16 aprile in Liguria con grandi novità

Imperia, riflettori di 41 paesi sul Video Festival

Video Festival

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Tanto cinema, ma non solo cinema, nell’edizione 2011 del Video Festival Imperia che a fianco della prestigiosa e autorevole rassegna di film in concorso propone quest'anno un variegato programma di eventi collaterali ed un plateau di ospiti prestigiosi. Il Video Festival Imperia, “Festival Internazionale d’Arte Cinematografica Digitale” torna, ancora più accattivante, ad occupare, per il sesto anno consecutivo, uno spazio predominante nel panorama degli appuntamenti culturali proposti dalla Città di Imperia. Il Video Festival Imperia si preannuncia più vigoroso, più appassionante e coinvolgente nonostante problemi determinati dalla incombente crisi economica e carenza di adeguate sedi, ne abbiano, sino all'ultimo, messo in dubbio il suo svolgimento. Ben 688 le opere iscritte e 83 quelle in concorso provenienti da 41 Nazioni: la maggiore affluenza di lavori è tuttavia italiana (sono rappresentate tutte e 20 le regioni italiane: un modo realmente singolare per celebrare, attraverso il Video Festival Imperia, i 150 anni dell’Unità d’Italia). La sesta edizione del Video Festival è in programma dal 12 al 16 aprile, le opere saranno proiettate al pomeriggio presso il Centro Culturale Polivalente di piazza Duomo; la sera presso la Sala Eutropia del Polo Universitario Imperiese di via Nizza e potranno anche essere votate dal pubblico. Le categorie competitive: Professionisti, che parteciperanno nelle sezioni film, documentario e animazione; Internazionale (cortometraggi, documentari, animazione con sottotitoli italiano, inglese o francese di durata non superiore ai 30 minuti); Amatori che partecipano nella categoria a loro riservata suddivisa nelle sezioni lungometraggio, cortometraggio, documentario, animazione & grafica, fotografia digitale e scuole ed Explorer, con le sezioni documentario turistico e documentario naturalistico. Ricco e variegato si presenta anche il calendario degli eventi collaterali racchiusi in un contenitore dal titolo “Non solo cinema”. Al suo interno una conferenza a cura della Sanremo Cinema; gli incontri con Massimo Morini, Francesco Baccini e Stefano Senardi e la presentazione del documentario: "Finché penso vivo" della regista loanese Cinzia Bassani. Due saranno invece le iniziative speciali, entrambe in collaborazione con Confesercenti: il percorso Cine-Gastronomico denominato “Un piatto da Film”, coi ristoranti della città che proporranno, nei giorni del Festival, piatti tratti da film famosi e "Una vetrina da Film" con le vetrine degli esercizi commerciali della città addobbate in stile cinematografico e televisivo. Il Gran Gala del Video Festival Imperia chiuderà, la sera del 16 aprile la "settimana del cinema di Imperia". La cerimonia di premiazione che si svolgerà al Teatro Cavour, sarà allietata dagli interventi della Burlesque School Milano By Mitzi von Wolfgang. Nella "cinque giorni" del Vfi stazionerà in città uno dei mezzi utilizzati dalla troupe di Overland, che ha preso parte alle mitiche spedizioni che hanno poi dato vita alla famosa serie televisiva trasmessa a partire dal 1996 su RaiUno. Capo spedizione di Overland è Beppe Tenti che sarà tra gli ospiti protagonisti della serata di sabato 16 aprile. Il Video Festival Imperia è un'iniziativa promossa da Officine Digitali in collaborazione col Comune di Imperia. La kermesse vanta il patrocinio dell'Unesco, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, della Regione Liguria e della Provincia di Imperia. Giovedì 7 aprile, presso la sala giunta del Comune di Imperia, in viale Matteotti, a Imperia, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione dell'evento.

Ennesimo racconto del Comitato Lavoratori licenziati dal sindacato

Catania, Giovanni Sapienza rovinato dalla Cgil

Licenziati dalla Cgil

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Questa è la storia di Giovanni Speranza, un altro lavoratore licenziato dalla Cgil. Speranza ha lavorato presso la Camera Territoriale del Lavoro di Catania ininterrottamente dal gennaio 1985 al 9 dicembre 2003. In tale arco di tempo, per come lui stesso ci ha riferito, ha svolto le mansioni di apertura e chiusura dei locali di via Crociferi, dei quali deteneva le relative chiavi; organizzazione dei cortei e delle manifestazioni indette dalla Cgil (anche con l’utilizzo della propria auto); lavoro di centralinista telefonico; affissioni di manifesti; disbrigo di pratiche presso uffici esterni; versamento di contante ed assegni in banca sul conto intestato alla Confederazione; prelievo di danaro in banca; stipula contratti con Enti vari su delega; acquisto di quotidiani e giornali vari; organizzazione delle campagne per la raccolta di firme in occasione dei referendum e predisposizione di cartelli e manifesti in occasione delle varie feste dell’Unità; nel 1985 (al tempo segretario era il signor Maurizio Pellegrino) si occupò della ricostruzione del Centro Informazione Disoccupati all’interno della Confederazione; nel 1987 curò la campagna portata avanti dalla Cgil per la regolarizzazione dei lavoratori precari presso il Comune di Catania (allora in stretta collaborazione con il segretario della Cgil Maurizio Pellegrino); nel 1988 (a seguito di un furto di alcuni computer) ebbe anche il compito della vigilanza. Tutte le mansioni dianzi indicate ed altre ancora, non meno importanti, sono state espletate nel corso degli anni sotto le direttive dei vari segretari: Maurizio Pellegrino, Giacomo Scarciofalo, Francesco Garufi, Francesco Battiato (o per interposta persona di tali segretari). Nel 1993 (per motivi connessi all’attività espletata ed a causa dell’impegno profuso) il Sapienza subì (ad opera d’ignoti) anche l’incendio della propria auto. Tale fatto fu riconosciuto quale danno subito in occasione del lavoro, tanto che gli fu promesso verbalmente che la Confederazione si sarebbe fatta carico del relativo risarcimento. Sapienza lavorava a tempo pieno, per oltre 40 ore settimanali. Il Sapienza non svolgeva altra attività di lavoro alle dipendenze di terzi o lavoro autonomo, per cui la retribuzione corrispostagli per l’attività lavorativa espletata presso la Confederazione era l’unica fonte di reddito. Era apprezzato da tutti per l’impegno posto nell’espletamento del lavoro. Spesso rimaneva occupato fino a tarda sera, appunto perché doveva provvedere a chiudere i locali dei quali deteneva le relative chiavi. Il Sapienza non era iscritto alla Cgil, pur non di meno, per anni, è stato una figura storica all’interno della Confederazione e punto di riferimento per i dirigenti e gli iscritti. Per l’attività espletata il ricorrente percepiva un importo fisso mensile e, per l’uso della sua auto, un rimborso spese. Tuttavia, poiché la posizione del lavoratore non era stata formalizzata presso l’istituto previdenziale, la retribuzione gli veniva corrisposta, quasi sempre, in contante (eccezionalmente con assegni) ma, sempre senza rilascio di prospetti paga. Il dovuto mensile, a volte veniva versato in unica soluzione ed altre volte con acconti periodici, fino a raggiungere un importo fisso. Nella seconda metà degli anni novanta, resosi conto di avere lavorato per tanti anni senza copertura contributiva, avanzò timide rivendicazioni economiche e contributive ma, tali richieste, venivano sempre glissate dai vari dirigenti di turno. La situazione ebbe a precipitare allorquando il signor Sapienza, dopo aver richiesto per l’ennesima volta la regolarizzazione contributiva per gli anni pregressi ed il versamento di differenze retributive, si vide opporre da parte dell’amministratore della Cgil l’invito a rivolgersi ad un’impresa di pulizie presso la quale (a dire dell’amministratore) il Sapienza avrebbe prestato la sua opera presso la sede della Cgil. Il contenuto della lettera fu ritenuto, a dir poco, pretestuoso ed assurdo in quanto il Sapienza (come a tutti noto) aveva sempre svolto le mansioni sopra indicate (che non comprendevano la pulizia) presso i locali della Camera del Lavoro di Catania, ricevendo le direttive solo dai funzionari della Cgil e mai dalla impresa di pulizie cui l’amministratore faceva riferimento nella sua lettera. Il Sapienza non aveva alcun rapporto di fatto con la ditta di pulizie e non riceveva alcuna direttiva da quest’ultima. A questo punto, tramite il sottoscritto legale, fu inviata alla Confederazione la lettera raccomandata del 28 ottobre 2003. A tale missiva seguì, immediatamente, da parte della Confederazione, un comportamento ritorsivo, diretto ad emarginare il lavoratore. Infatti, prima furono sottratte al Sapienza alcune mansioni delicate e significative (quali, ad esempio, il maneggio di denaro, di assegni e le operazioni bancarie), poi furono sostituite le serrature delle porte d’ingresso dei locali di via Crociferi per impedire al dipendente di utilizzare le chiavi che deteneva. A tale gesto di rappresaglia seguì la lettera 6 dicembre 2003 per il tentativo di conciliazione presso l’Uplmo. A quest’ultima, immediatamente, fece seguito l’estromissione del Sapienza dai locali di lavoro, quindi il licenziamento verbale. Per cui, il 9 dicembre 2003 seguì altra lettera per il secondo tentativo di conciliazione in ordine al licenziamento verbale. A questo punto (non era mai avvenuto prima) la Novalux con un singolare atto stragiudiziale, notificato il 17 dicembre 2003, diffidava il Sapienza a non presentarsi in servizio in luogo diverso da quello assegnatogli (cioè Camera del Lavoro) perché, in difetto, l’avrebbe considerato come assente ingiustificato. Seguì l’atto stragiudiziale inviato dal Sapienza alla Novalux con il quale si riassumevano i precedenti e si contestavano le minacce della società evidenziandosi che lo stesso lavoratore non era stato mai, di fatto, alle dipendenze di detta ditta e non aveva mai svolto pulizie presso la Cgil. In data 11 dicembre 2003 perveniva la lettera dell’avvocato Li Volsi con la quale, si rimarcava l’estraneità della Cgil nella vicenda. Il tentativo di conciliazione del 23 marzo 2004 innanzi all’Uplmo ha sortito esito negativo per la mancata comparizione della Cgil Camera territoriale Catania. Da allora ne è seguita un’azione legale per dichiarare inefficace o nullo il licenziamento “perché intimato senza il rispetto della forma, in assenza di giusta causa o di giustificato motivo ed ordinare il ripristino del rapporto di lavoro con le mansioni precedentemente espletate, ai sensi delle vigenti leggi con il pagamento delle retribuzioni maturate dal dì del licenziamento al dì dell’effettivo ripristino nonché a risarcire i danni causati per effetto dell’illegittimo licenziamento”. Ci chiediamo: il sindacato ha il compito o no di tutelare il lavoratore? Di contrastare il lavoro in nero? Ai nostri lettori le opportune riflessioni e considerazioni.

Sono 146 gli Enti in Italia chiamati in causa. Anche Filandari (VV)

Melicucco, il Comune degli autovelox truccati

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Multe riscosse indebitamente per 11 milioni di euro. Autovelox truccati per registrare una velocità superiore del 15% rispetto a quella reale. Li ha scoperti una maxi inchiesta della Guardia di Finanza di Brescia, che ha portato alla denuncia di 558 persone. A vario titolo sono contestati associazione a delinquere, frode fiscale e falsa fatturazione, bancarotta fraudolenta. Le violazioni illecitamente contestate sarebbero 82 mila con indebite richieste di sanzioni per circa 11,5 milioni. Ben 146 i comuni coinvolti. A capo dell'organizzazione il sessantenne Diego Baresi, mantovano, titolare di diverse società create per aggiudicarsi gli appalti delle amministrazioni comunali. Si trattava in realtà di finte gare, alle quali partecipavano unicamente le società riconducibili a lui. Baresi possedeva solo una cinquantina di autovelox, di cui solo due omologati, e percepiva una percentuale sulle multe che poteva arrivare anche al 40% dell'importo. Resta il problema delle multe riscosse indebitamente dai comuni e di migliaia di utenti truffati. Se chi ha ricevuto l'accertamento meno di 60 giorni fa può ancora fare ricorso con successo al Prefetto o al Giudice di Pace di competenza, per gli altri la strada è tutta in salita. Il Codacons ricorda che, nell'analogo procedimento penale sui semavelox, sta sperimentando anche la costituzione di parte civile, grazie alla quale, però, non sarà possibile ottenere la restituzione diretta dei punti della patente persi, ma la restituzione, sotto forma di risarcimento, dei soldi necessari per fare il corso di recupero dei punti e di quelli corrisposti per il pagamento della multa. Nel frattempo l'associazione dei consumatori ha chiesto al governo di intervenire "affinché siano restituiti sia i punti della patente ingiustamente decurtati sia i proventi delle sanzioni indebitamente incassati dagli enti coinvolti nell'inchiesta". I comuni coinvolti sono grandi e piccoli centri sparsi lungo tutta la penisola. Eccone l'elenco in ordine alfabetico:

Abbadia S. Salvatore (SI)

Acquasanta Terme (AP)

Airole (IM)

Aisone (CN)

Albuzzano (PV)

Alleghe (BL)

Altavilla Milicia (PA)

Altofonte (PA)

Altomonte (CS)

Anversa Degli Abruzzi (AQ)

Aragona (AG)

Ardore (RC)

Arquata Del Tronto (AP)

Arsoli (RM)

Artena (RM)

Badolato (CZ)

Balsorano (AQ)

Basciano (TE)

Binetto (BA)

Bitritto (BA)

Bonate Sotto (BG)

Brezzo Di Bedero (VA)

Brienza (PZ)

Brolo (ME)

Brugnato (TO), Brusasco (SP)

Brusnengo (BI)

Buccinasco (MI)

Budoni (NU)

Bugnara (AQ)

Cadeo (PC)

Canepina (VT)

Canosa Sannita (CH)

Casei Gerola (PV)

Castellabate (SA)

Castiglione D’orcia (SI)

Chiaramonte Gulfi (RG)

Chiusa Di Pesio (CN)

Cicciano (NA)

Civitella D’agliano (VT)

Cogorno (GE)

Collarmele (AQ)

Colledara (TE)

Corbara (SA)

Cupello (CN)

Fabrica Di Roma (RM)

Ficarazzi (PA)

Filandari (VV)

Fluminimaggiore (CA)

Forza D’agro (ME)

Francofonte (SR)

Fratta Todina (PG)

Gagliole (MC)

Gallicchio (PZ)

Gargnano (BS)

Gizzeria (CZ)

Greggio (VC)

Grottolella (AV)

Isola Delle Femmine (PA)

Issiglio (TO)

Itala (ME)

Leggiuno (VA)

Leporano (TA)

Letojanni (ME)

Licenza (RM)

Licodia Eubea (CT)

Loiri Porto San Paolo (SS)

Maiori (SA)

Maissana (SP)

Malvito (CS)

Mandatoriccio (CS)

Manta (CN)

Maruggio (TA)

Melicucco (RC)

Montefalco (PG)

Montefortino (AP)

Montelanico (RM)

Montemurro (PZ)

Monteroni Di Lecce (LE)

Monterosi (LE)

Monterubbiano (AP)

Morciano Di Romagna (FO)

Moresco (AP)

Morlupo (LE)

Morolo (FR)

Mottalciata (BI)

Nazzano (RM)

Noepoli (PZ)

Oria (BR)

Ospedaletto Lodigiano (LO)

Palermiti (CZ)

Palestro (PV)

Palmi (RC)

Palosco (BG)

Paterno (PZ)

Patrica (FR)

Pedrengo (BG)

Piancastagnaio (SI)

Pietravairano (CE)

Pieve Albignola (PV)

Pincara (RO)

Podenzana (MS)

Poggiorsini (BA)

Pollina (PA)

Portopalo Di Capo Passero (SR)

Pray Biellese (VC)

Pratella (CE)

Radicofani (SI)

Ripe (AN)

Rivodutri (RI)

Rocca D’evandro (CE)

Roccafluvione (AP)

Roccagorga (LT)

Roggiano Gravina (CS)

San Giovanni Lipioni (CH)

San Gregorio Magno (SA)

San Michele Di Ganzaria (CT)

San Salvatore Telesino (BN)

San Sostene (CZ)

Sant’angelo D’alife (Ce)

Santa Maria Imbaro (CH)

Santa Maria Nuova (AN)

Santo Stefano Di Camastra (ME)

Saviano (NA)

Sermoneta (LT)

Serralunga Di Crea (AL)

Serre (SA)

Sizzano (NO)

Stigliano (MT)

Stimigliano (RI)

Torrenova (ME)

Torrice (FR)

Torricella (TA)

Tossiccia (TE)

Tramonti (SA)

Tramutola (PZ)

Trappeto (PA)

Trecchina (PZ)

Treglio (CH)

Unione Dei Comuni Santi Sanniti (BN)

Urago D’oglio (BS)

Vejano (VT)

Vico Nel Lazio (VT)

Villa Del Bosco (BI)

Villar Perosa (TO)

Iverone (BI).

Per mancanza di fondi lo storico servizio è fermo da due settimane

Vibo Valentia, chiude la mensa dei poveri

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Monsignor Giuseppe Fiorillo si sfoga e racconta la nuova ed ennesima triste storia di Vibo Valentia: il Samaritano chiude i battenti. La mensa dei poveri, fortemente voluta e portata avanti dall’indimenticato Monsignor Onofrio Brindisi, da oltre due settimane non sforna pasti a causa delle difficoltà che intaccano inevitabilmente anche l’ente benefico. “Adesso – ha raccontato ai media locali l'arciprete di San Leoluca – non ce la facciamo più. La parrocchia, che contribuisce per il 90 per cento alle spese di mantenimento del servizio alla grande comunità dei bisognosi, è allo stremo. Solo nel 2010 ha anticipato circa 35 mila euro su un totale di 40 mila. Una cifra considerevole che non può più permettersi di versare. I pasti che i volontari del Samaritano stanno portano a domicilio in questi giorni vengono sfornati dalla Casa di Nazareth, un altro servizio alla comunità dei diseredati che pesa come un macigno sulle casse della parrocchia di San Leoluca”. Il racconto dell’arciprete segna e mette il dito nella piaga della sofferenza sociale che si è acuita con la crisi. “I poveri non sono scomparsi e non hanno cessato di mangiare. Sono sempre dietro la porta del mio ufficio parrocchiale a chiedere come sbarcare il lunario. Cosa posso rispondere a questo esercito silenzioso di disperati e umiliati se abbiamo sempre meno risorse economiche? La povertà è un’emergenza sociale di cui si devono fare carico tutti. La mia parrocchia ha dato e continua a dare ma non con il ritmo di un tempo. Siamo a rosso di 25 mila euro perché la Regione non ci ha dato una lira. Stessa cosa la Provincia. Solo il Comune ci ha dato 3 mila euro sui 10 mila promessi. Addirittura mi sono dovuto difendere di mie stessi parrocchiani che avevano saputo che il Comune aveva erogato 90 mila euro per il mantenimento del servizio sociale. Notizia questa destituita di ogni fondamento. Per non rimanere ancora di più schiacciati sotto il peso dei debiti solo il Vescovo ci ha aiutati. Siamo stati veramente costretti a scrivere la parola fine ad un'avventura di ordinaria solidarietà iniziata da mons. Onofrio Brindisi nel 1986. Da allora abbiamo dovuto patire ogni umiliazione per poter mandare avanti una mensa che dava dignità alle persone che hanno bisogno persino del pane”. Una via d’uscita potrebbe venire dalla solidarietà della Città. Le parrocchie di Vibo Valentia, infatti, insieme alla Caritas diocesana, si accollerebbero i debiti relativi al 2010. Per questa nuova gestione sarebbe stata costituita l’associazione “Il Buon Samaritano” di cui presidente è stato nominato don Bruno Cannatelli, che da qui a qualche settimana potrebbe prendere le redini della mensa dei poveri. “II Samaritano” oltre a sfornare 70 pasti caldi al giorno dava lavoro anche a tre persone. Per adesso è tutto finito per colpa dei tagli economici da parte del governo centrale che non ha mai dato peso ai bisogni delle classi meno ambienti.

La Punto Casa perde il derby con l’Alberto Poiatti. Il Lauria cade con la Mondo Giovane. Bene per la Pubbliemme che si avvicina

Messina, Punto Casa in caduta libera. Mondo Giovane apre alla Pubbliemme le porte della B1

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Emanuele Riganò

Risultati 22esima Giornata B2M Gir. I

Mondo Giovane – Nicodemo Lauria 3-2

Geki Paola – Amatori Potenza (oggi ore 18:00)

Algoritmi Tremestieri – New Image Giarre 1-3

Alberto Poiatti Giarratana – Punto Casa Pallavolo Messina 3-1

Sidel Lagonegro – Callipo Sport VV 3-2

Eklisseocchiali Trapani – Catanzaro Pallavolo 2-3

Riposa Pubbliemme Pizzo

Classifica B2M Gir. I

Nicodemo Lauria 50; Pubbliemme Pizzo 48; Geki Paola*, Alberto Poiatti Giarratana 41; Algoritmi Tremestieri 38; New Image Giarre 35; Eklisseocchiali Trapani 31; Callipo Sport VV 26; Catanzaro pallavolo 24; Sidel Lagonegro 23; Punto Casa Pallavolo Messina 20; Mondo Giovane 16; Amatori Potenza* 0 *Una partita in meno

Alberto Poiatti – Punto Casa Pallavolo (23-25 / 25-22 / 25-12 / 25-18)

Alberto Poiatti Giarratana: Bocchieri, Calò, Lo Bello, Buremi, Manuilov, Pappalardo, Lombardo (L), Chillemi, Ciacera, Inguanti, Pellegrino. Allenatore: Sascaro.

Punto Casa Pallavolo Messina: M. D’Andrea, Caravello, Marchetta, Nicosia, Ionata (L), Russo, F. D’Andrea, Corica, Rucci, De Francesco, Giacobbe. Allenatore: Caristi.

Arbitri: Antonino Galia (primo arbitro) e Lucio Alba Scarpello (secondo arbitro)

Seconda battuta d’arresto consecutiva per la Punto Casa Pallavolo Messina che capitola 3-1 sul campo dell’Alberto Poiatti. A Giarratana i giallorossi partono bene, trovando le giuste soluzioni offensive che gli permettono di vincere il primo set. Il vantaggio però, invece di esaltare i peloritani, genera la reazione dei padroni di casa che rialzano la testa e si riportano sull’1-1 vincendo il secondo set. La gara non è particolarmente spettacolare, con tanti errori da una parte e dall’altra. Ne commette molti di più la Punto Casa, incapace di tirare fuori quello che spirito che ha consentito ai messinesi di rientrare in gioco nella corsa per la salvezza ottenendo risultati importanti nel girone di ritorno. Dal grigiore generale si salvano solo in pochi. La formazione ragusana, dall’altra parte, si limita a fare l’essenziale per portare a casa il match e ci riesce con il minimo sforzo. Per la Pallavolo Messina un brutto ko che ha anche delle ripercussioni in classifica. “Purtroppo ci sono state diverse cose che abbiamo fatto male, troppo male - dichiara il tecnico Andrea Caristi -. Cerchiamo di raccogliere le forze e concentrarci sulla partita contro il Mondo Giovane della prossima settimana. I ragazzi devono capire che questo è il momento di dare tutto”. Da registrare sull’altro lato di Messina il successo delle Mondo Giovane che batte al tie break la capolista Lauria. Si avvicina la Pubbliemme che ha osservato in questa giornata il turno di riposo.

Nel torinese donna assassinata da ex compagno

Venaria, uccisa davanti Auchan da marocchino

3 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Donna uccisa a colpi di pistola nel piazzale davanti a un supermercato a Venaria Reale nel Torinese. La donna, Marina Corradino, aveva 46 anni era vedova con due figli, entrambi adolescenti. Lavorava come barista all’interno del supermercato Auchan, nei pressi del quale è avvenuto il delitto. Ad ucciderla è stato il suo ex compagno marocchino che la riteneva responsabile della perdita del posto di lavoro come addetto alla sicurezza del supermercato. L’uomo è stato immediatamente arrestato. Purtroppo per la donna non c’è stato nulla da fare.

Piano Operativo Fesr 2007-2013. Linea intervento 3.3.1.4

Catania, Destra Alleanza Siciliana in campo

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Monica Adorno

“Per potenziare le infrastrutture e il settore turistico che rappresentano bisogna frantumare il nocciolo duro della burocrazia”, questo in sintesi l’intervento di Salvo Musumeci responsabile del Dipartimento Enti Locali della provincia di Catania all’inizio del convegno “Enti Locali e Imprese Turistiche: quali opportunità dall'Europa” organizzato dal Cespos, Centro Studi Politico Sociali, in collaborazione con il movimento politico La Destra-Alleanza Siciliana. Gremita di pubblico e operatori del settore la splendida sala dell’ex Chiesa di San Michele Minore in piazza Manganelli che ha fatto da sfondo all’incontro dibattito che ha illustrato e chiarito il contenuto del bando previsto nel P.o. Fesr 2007/2013 e che si occupa di attivazione, riqualificazione e ampliamento dell’offerta ricettiva locale e delle correlate attività di completamento. Dove per correlate si intendono le attività di ristorazione, sportive, di benessere o congressuali connesse a quella principale. “Bisogna fare in modo - ha affermato Salvo Musumeci - che i finanziamenti previsti dal bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a febbraio siano sì un’opportunità, ma anche un modo per impedire ai giovani soprattutto di cercare fuori possibilità lavorative che possono - e devono - essere trovate in Sicilia”. In perfetta sintonia con questa linea i saluti di Giuseppe Cusumano, vice direttore generale di Confcommercio Catania e funzionario del gruppo giovani. “È stato appena inaugurato lo sportello che consente la creazione di un’impresa in un giorno, seguiamo allora questa cultura. Non possiamo offrire alle imprese solo i prodotti fidi e non possiamo accettare che le linee di intervento previste dai fondi europei per il periodo 2007/2013 vengano proposte solo nel 2011. Bisogna recuperare il tempo perso rendendo fruibili tutte le risorse disponibili”. Un plauso all’iniziativa è arrivato anche da Giuseppe Minniti, componente del comitato regionale della Federalberghi che ha sottolineato l’obiettivo prioritario degli aiuti previsti da questo bando che si concretizzano nella riqualificazione di strutture già esistenti. Duplice lo scopo del convegno alla luce dei tempi, ristrettissimi, per partecipare al bando che scadrà il 6 giugno 2001. Tecnico da un lato e affrontato in modo esauriente dai consulenti della Sgr Consulting, il commercialista Carlo Russo e Vanessa Domante, sapientemente aiutati dalla consigliera provinciale dell’ordine degli Architetti Simona Mazzeo che hanno illustrato nel dettaglio le caratteristiche tecniche del bando, a chi e a quali attività è rivolto e gli adempimenti necessari che devono corredare il progetto. Pratico politico dall’altro messo in luce da Ruggero Razza, segretario provinciale La Destra-Alleanza Siciliana che ha intravisto in formazione e informazione i capisaldi a cui sindaci e amministratori locali dovrebbero far riferimento allo scopo di offrire ai loro cittadini - ed elettori - supporti pratici e uffici veloci nel soddisfare le richieste dell’utenza. Bisogna scuotere uffici e coscienze, far capire che i veri protagonisti sono i cittadini e che le loro esigenze vanno ascoltate e risolte. Non a parole ma con i fatti. E sono proprio i fatti quelli che stanno portando avanti i rappresentanti de La Destra – Alleanza Siciliana attraverso un documento che è stato stilato alla fine del dibattito e che verrà presentato in tutte le amministrazioni locali del comprensorio catanese per la creazione di uno sportello unico o di una corsia privilegiata - che consenta l’emissione rapida di tutti i certificati necessari alle imprese che ne faranno richiesta.

A sorpresa il Pd ripropone l’uscente. Sfuma la candidatura di Paolini

Cosenza, il sindaco Perugini ricandidato

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

“Le elezioni amministrative di Cosenza rappresentano un test molto significativo per la città e per tutta la Calabria. Questi ultimi cinque anni hanno dimostrato che il centrosinistra e Salvatore Perugini, espressione del Partito democratico, hanno bene governato e ben costruito per il futuro. Perugini ha dimostrato di essere un vero uomo delle istituzioni." Lo afferma Davide Zoggia, responsabile Enti locali della segreteria del Pd. "Il Partito democratico chiede perciò al sindaco Perugini di continuare la sua esperienza e di lavorare nelle prossime ore per ricostruire l'unità piena del partito e di tutte le forze che si ispirano al centrosinistra. Siamo convinti - conclude Zoggia - che il Pd unito sarà capace di parlare alla società cosentina e di costruire le condizioni affinché in una situazione difficile il centrosinistra possa riaffermarsi in questa citta”. Arriva a sorpresa la ricandidatura per Salvatore Perugini dopo il centrosinistra ne aveva dato per terminata l’avventura candidando Enzo Paolini, il Re delle cliniche private. A caldo registriamo anche il commento del parlamentare democratico calabrese Franco Laratta. "Perugini è il candidato sindaco di tutto il Pd, che ora dovrà appoggiare e sostenere con convinzione. La decisione nazionale è opportuna in questo contesto politico, Perugini saprà riconquistare il consenso della città”.

Da questa primavera di nuovo insieme in tour europeo

Napoli, Almamegretta & Raiz 20 anni in dub

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Nel 2011 gli Almamegretta & Raiz festeggeranno il ventennale della nascita della band con un tour “epico”, un imperdibile concerto che toccherà anche molte città europee. Un regalo per tutti i fans. Uno spettacolo che vuole raccogliere molti dei protagonisti che attraverso gli anni hanno contribuito a creare il mito, dai membri fondatori a molti dei collaboratori di questi anni, riuniti per ricreare ancora una volta la magia che ha fatto degli spettacoli degli Almamegretta qualcosa di unico ed irripetibile nella storia musicale recente di questo paese. Un gruppo di artisti richiamati da un collective mood, un sound che a cavallo degli anni '90 ha influenzato in maniera inconfondibile la scena musicale nazionale e internazionale. Lo show conferma la collaborazione tra Almamegretta & Raiz ribadendo come il loro progetto, nato due decadi fa, mantenga intatto tutto il suo valore artistico e culturale; un riferimento imprescindibile per chiunque abbia “masticato” musica in Italia e che ha influenzato migliaia di musicisti ed addetti ai lavori portando in Italia un linguaggio musicale nuovo e assolutamente internazionale. Primi concerti confermati:

4 giugno Napoli - Città della Scienza

26 giugno Bruxelles - Couleur Cafè

2 luglio Siena - Piazza/Tba

16 luglio Cartagena (Spagna) - La Mar de Músicas

17 luglio Roma - Rock In Roma

14 agosto Montenegro - Sonica Dance Festival

Almamegretta (feat. Marcello Coleman) e Raiz (in Ya! Tour, cd in uscita a maggio 2011) saranno in tournèe questa estate anche con i loro singoli progetti.

La vita apostolica ed i percorsi religiosi nel Lazio

Rieti, mostra su beatificazione di Papa Wojtyla

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

La mostra per la Beatificazione di Giovanni Paolo II dal titolo “La vita Apostolica e i percorsi Religiosi nel Lazio di Giovanni Paolo II”, organizzata dalla Regione Lazio - Ufficio di Presidenza, dall' Assessorato alle Politiche turistiche della Provincia di Rieti e dal Comune di Rieti, è in svolgimento il primo piano della sede della Provincia di Rieti di Palazzo Dosi, in piazza Vittorio Emanuele II a Rieti, da oggi fino al prossimo 2 maggio. La mostra potrà essere visitata dal martedì al venerdì dalle ore 12:00 alle ore 20:00; il sabato e la domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 22:00; lunedì 25 aprile 2011 dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 22:00.

Promossa dal sindacato Isa guidato da Giorgio Iachibella

Modica, petizione popolare sui canoni idrici

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Oggi in piazza Matteotti a Modica il sindacato Isa, con il suo segretario provinciale Giorgio Iabichella, affiancato dal vice presidente del consiglio provinciale di Ragusa Sebastiano Failla e dal consigliere comunale Nino Gerratana, hanno raccolto le istanze dei cittadini modicani sul problema “canoni idrici”. In poco più di 3 ore sono state apposte oltre 700 firme sulla petizione promossa dal sindacato Isa e sostenuta vivacemente anche dagli altri soggetti istituzionali. La petizione chiede l’annullamento degli avvisi di pagamento pervenuti ai cittadini, già scaduti ed in molti casi, anche privi di validità giuridica per cui impugnabili. Dal canto suo il Comune di Modica non ha inteso instaurare un dialogo costruttivo, fanno sapere dal sindacato, per la risoluzione della grave situazione creata dallo stesso Ente, che vede 24 mila avvisi di pagamento pervenuti ad altrettanto famiglie modicane. “La prossima settimana richiederemo un consiglio comunale aperto affinché l’amministrazione possa prender coscienza di quanti disagi sono stati creati ai modicani, ivi compreso la mancanza di acqua potabile in tutti i quartieri di Modica da un anno. Lo strumento della petizione è l’emblema della nostra idea di “libertà e partecipazione”, da sempre richiesto a questa amministrazione comunale ma che, a causa di alcuni componenti, ne evita spesso l’applicazione”. E’ quanto sostiene Giorgio Iabichella, segretario provinciale di Isa Sindacato Autonomo. E’ possibile firmare la petizione anche online sul sito www.cittadiniliberi.com cliccando sulla voce “petizione”.

Per il consigliere regionale Foschi (Pd) il sindaco ne è cosciente

Roma, flop di Alemanno sulla movida

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

“Oggi il sindaco cerca faticosamente con qualche “numerino”, fra cui anche incredibilmente le multe per divieto di sosta, di difendere la sua ordinanza indifendibile anti alcol. Ma anche Alemanno sa che si è trattato di un flop totale realizzato solo per farsi fare qualche intervista da radio e tv. Le città andrebbero governate seguendo le regole che già ci sono e non rincorrendo emergenza su emergenza. Anche questo il sindaco di Roma lo sa, ma ormai la città gli è sfuggita completamente di mano e così ora punta solo a ordinanze spot, inefficaci ed inadeguate”. Lo dichiara in una nota Enzo Foschi, consigliere regionale del Lazio in quota Pd.

In una sola settimana elevate 10 contravvenzioni

Vibo Valentia, multe per i cani sporcaccioni

Cani e proprietari sporcaccioni

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

L’Ufficio Ambiente della Polizia Municipale di Vibo Valentia, guidata dal Comandante Filippo Nesci, ha avviato i controlli sul rispetto dell’ordinanza sindacale che prevede relativo l’obbligo per i detentori di cani di qualsiasi taglia e razza di tenere sempre l’animale al guinzaglio e di portare altresì portare con sé in ogni luogo idonei mezzi per la raccolta delle deiezioni del proprio animale, provvedendo a rimuoverle dal suolo pubblico. Nel corso della settimana, appena trascorsa, per le vie della città ed i luoghi pubblici (parchi comunali), gli uomini della Polizia Municipale hanno identificato 34 persone detentrici di cani delle quali 24 si sono dimostrate rispettose della legge, mentre per le restanti 10 è stata applicata la sanzione amministrativa prevista dall’ordinanza (€ 35,00) in quanto sprovvisti dei mezzi occorrenti per la raccolta delle deiezioni dell’animale. Viva soddisfazione per il servizio erogato è stata espressa dall’amministrazione comunale e dal Dirigente della Polizia Municipale Filippo Nesci. “L’obiettivo dell’ordinanza – commentano il sindaco Nicola D’Agostino e l’assessore all’Ambiente Pietro Comito - è quello di sensibilizzare la cittadinanza e non di elevare sanzioni che, siamo coscienti, gravano sulle tasche dei proprietari. Con grande soddisfazione si è potuto constatare la condivisione d’intenti tra l’amministrazione ed i cittadini che hanno ben compreso il senso ultimo dell’ordinanza in questione”.

Lo sfogo di Tommaso Fonte ex segretario provinciale della Cgil

Ragusa, carriera stroncata per invidie personali

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

“Ho iniziato alla fine degli anni settanta con una lunga gavetta che mi ha portato ai vertici del sindacato provinciale dove, dal 2001 fino al 2008, anno delle mie dimissioni sono stato segretario generale. In ragione di un clima interno alla Cgil, essenzialmente riconducibile ad invidie personali, che non mi garantiva più la serenità per lo svolgimento del mio lavoro di direzione della Cgil, pur consapevole delle difficoltà di quella campagna elettorale, accettai, ovviamente con l’assenso di tutta la Cgil, la candidatura alle elezioni regionali nelle liste del Pd, aspettandomi il risultato che poi non è arrivato cioè la non elezione. Quello che non mi sarei mai aspettato è stato il dopo, il mio benservito dall’organizzazione, la Cgil, alla quale avevo dato tutta la mia vita fin da ragazzino. Avevo appena 19 anni. Infatti dopo le mie dimissioni da segretario per la candidatura, si apre la corsa alla mia successione”. E’ la storia di Tommaso Fonte, un altro caso riconducibile al Comitato Lavoratori Siciliani Licenziati dalla Cgil di cui stiamo raccogliendo le storie. “La corsa per l’elezione del nuovo segretario vede due candidati a livello locale contrapposti. Uno appoggiato dal centro regolatore regionale, Giorgio Scirpa persona amabile e rispettabilissima ma supportato da quel gruppo che aveva alimentato i miei problemi di ordine personale. Il clan degli Sciclitani. L’altro, l’attuale segretario che io ovviamente ho appoggiato. Dal momento che in democrazia si contano i voti, ci siamo contati e per pochissimi voti ha vinto l’attuale segretario che due minuti dopo essere stato eletto si accorda con il gruppo che aveva perso, appunto quello che ho definito il clan degli Sciclitani. Un gruppo di personaggi che della Cgil avevano nel tempo fatto una specie di cosa nostra: affari con le controparti, significativi ammanchi di denaro, organizzazione di feste attraverso l’utilizzo di falsi rimborsi, spese, assunzioni clientelari. Queste persone, che io avevo reso marginali nell’organizzazione, uscivano dalla porta per rientrare dalla finestra. Il nuovo segretario che avevo contribuito in maniera determinante a fare eleggere e che il giorno prima era a casa mia a ringraziarmi, il giorno dopo mi licenzia, licenzia il segretario generale uscente, cosa peraltro mai accaduta prima, creando un pericoloso precedente politico ma violando apertamente il regolamento del personale e lo statuto della Cgil. Ma per capire più complessivamente di quali problemi parliamo, dobbiamo tornare a qualche anno fa quando una giovane donna, Romina Licciardi, che poi sarebbe diventata la mia compagna, arriva a Ragusa e dopo qualche tempo comunica a due componenti della segreteria della Cgil dell’epoca, eravamo nel 2000, cioè io ed Elio Cassarino, di avere subito delle molestie sessuali e un vero e proprio tentativo di violenza all’interno dei locali della Cgil da parte dell’allora segretario generale (ndr di cui abbiamo già raccolto la testimonianza). Ai tempi consigliammo alla signora Licciardi di denunciare le molestie alla magistratura, nonostante le preoccupazioni evidenti per l’apertura di uno scandalo di proporzioni enormi e devastanti per il sindacato, ma per timore di perdere il lavoro la Licciardi preferì non farlo. Di quel grave episodio furono subito informate le strutture nazionali e regionali del sindacato e si concordò che alla signora Liccirdi sarebbero state affidate attività che la tenessero lontana da quel personaggio. Così è stato per tutto il tempo che io sono stato all’interno del sindacato. Con il mio licenziamento, chi era rimasto nell’ombra, il clan degli Sciclitani e il suo capo e mio predecessore alla guida della Cgil,viene fuori prendendosela con Romina. Ovviamente doveva pagare anche lei. E così, anche lei, dipendente della Cgil a tempo indeterminato da oltre 13 anni, non solo in violazione di regole interne all’organizzazione Cgil, ma in assoluto dispregio di qualunque norma a tutela dei diritti dei lavoratori e della dignità della persona, viene licenziata in tronco l’8 aprile 2010. Di tutti questi fatti tutte le strutture della Cgil erano informate, quelle regionali e quelle nazionali, ma nessuno ha cercato di evitare questo scempio politico ed umano. Hanno deciso di distruggere la vita a persone oneste e perbene, mantenendo a galla farabutti organizzati e veri e propri delinquenti. Una vicenda allucinante, che ovviamente sta già avendo il suo percorso giudiziario e le sue cause di lavoro. Ma quel che più importa, ritengo sia il livello di omertà diffuso in una organizzazione che ormai, visti questi casi, non può che vivere di paura. E’ ovvio che se dentro il sindacato datore di lavoro, è passato il principio che si può anche licenziare la gente, senza oggettive ragioni, nessuno avrà più il coraggio e la forza di denunciare le malefatte interne, le violazioni, anche di legge, che quotidianamente si realizzano, gli arbitri e gli abusi. Quando un’organizzazione come la Cgil decide di licenziare i propri funzionari e dipendenti, significa che si è deciso un nuovo corso, folle e drammatico, quello di azzerare il dibattito interno, di non avere più dissenso, di non avere più democrazia e partecipazione. La Cgil diviene una vera e propria azienda, un padrone come un altro, che può decidere arbitrariamente chi deve vivere e chi deve morire….anche di fame. Questa è oggi la Cgil e questo corso ne segnerà inevitabilmente la fine”. Uno sfogo amaro su cui invitiamo tutti a riflettere.

Un’artista elegante, fascinosa, fotomodella al top

Roma, Ilaria Pirri stella artistica che brilla

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Filippo Stirparo

Ilaria Pirri

Che dire di una giovanissima artista, bellissima dall’elegante fascino romano, già fotomodella acclamata, richiesta. Ma la sua mira è tutt’altro e ce la farà, arriverà al grande successo questa giovane dagli occhi blu. Lei ringrazia Tony al Parlamento, la persona che più di ogni altro le sta più vicina e non sarebbe male se si affidasse decisamente alla sua guida. Tony sa dove un’artista può arrivare e dove può condurla, particolarmente quando una ragazza come Ilaria Pirri, impegnata con serietà allo studio non soltanto del canto ma anche danza classica e moderna, determinata, professionale per essere un’artista completa. Vuole e deve arrivare, anche se ha iniziato per caso la sua strada artistica partecipando quasi per gioco come fotomodella in un fotoromanzo di un giornale per teenagers. Da li ha proseguito lavorando con più fotografi per le varie riviste di moda. Nel 2010 ha partecipato alla finale di Miss Motors Italy, una esperienza nuova vicino allo spettacolo. Ilaria non si ferma ormai, sa che quella è la via da percorrere e va avanti, esperienza tra il pubblico, molto importante per un’artista. Nel 2011 si è classificata seconda al concorso internazionale “Lecco danza, per la danza contemporanea categoria composizione coreografica”. I suoi punti di forza sicuramente è la disinvoltura davanti all’obiettivo,le capacità interpretative che le permettono di trasformarsi di volta in volta in personaggi diversi, fondamentale nella danza, nella recitazione e nel canto. Ilaria Pirri ha grinta, passione per l’arte, spirito di sacrificio e si prepara con la gran voglia di dare emozioni al suo pubblico, è l’artista destinata ad arrivare al grosso nome, nell’olimpo del panorama artistico.

Maria Teresa Ceravolo Fransoni eletta alla guida del Distretto 211

Tropea, Inner Wheel qui la nuova Governatrice

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Vittoria Saccà

Maria teresa Ceravolo FransoniIl Club Inner Wheel di Tropea in provincia di Vibo Valentia, oggi guidato da Rossella Laria Staropoli, registra con soddisfazione l’avvenuta elezione di una delle sue socie alla carica di Governatrice del distretto 211. Una carica importante che andrà presto a ricoprire Maria Teresa Ceravolo Fransoni e alla quale sono andate immediatamente le congratulazioni della presidente e di tutte le socie. Come ricordiamo, l’International Inner Wheel è un’associazione di donne, per lo più legate di parentela con gli aderenti al Rotary, altro club di prestigio e diffuso in tutto il mondo. Ceravolo Fransoni, s’insedierà alla guida del Distretto, che comprende i club di Sicilia e di Calabria, nel prossimo giugno durante l’assemblea di chiusura dell’anno sociale in corso. L’evento avverrà in Sicilia dove la Governatrice uscente Pina Noè, appartenente al club di Messina, passerà a lei il testimone per il nuovo anno 2011/2012. Ceravolo Fransoni, è tra le socie fondatrici del club Inner Wheel tropeano, nato più di dieci anni fa, dove è stata presidente per due anni e anche tesoriera; a livello di Distretto, ha ricoperto incarichi importanti quali quelli di editor, di vice governatrice e di chairman all’espansione. Insegnante in pensione da oltre un anno, è moglie del dottor Aldo Franzoni, uno dei fondatori del club Rotary a Tropea oltre trent’anni fa. Soddisfazione per la sua elezione tra le socie del club cittadino che vedono in questo traguardo il giusto riconoscimento al tanto impegno che la loro socia ha messo sempre all’interno del club, ma anche a livello Distrettuale dove non ha mai fatto mancare la sua presenza e quindi la voce del club tropeano, partecipando anche a meeting internazionali e prodigandosi per portare avanti impegni umanitari e di servizio. Ricordiamo, in proposito, il progetto pro-Afghanistan realizzato insieme al club di Vibo Valentia. Complimenti le sono giunti dai massimi rappresentanti dei club Inner Wheel vicini, e dal Rotary. Quali quelli della presidente Adele Moniaci Sarlo e la segretaria Vittoria Petrellese Rosano di Vibo Valentia, di Eva Gioffrè Cristallo presidente del club di Nicotera, della Past Governatrice Piera Mobrici appartenente al club di Nicotera, dalle dirigenti distrettuali e da tantissime socie. Congratulazione da parte di Francesco Campisi presidente del club Rotary di Tropea, e dai presidenti di Vibo Valentia e Nicotera, Michelangelo Miceli e Domenico Pulella. L’elezione di Maria Teresa Ceravolo Fransoni a Governatrice del Distretto, è stata definita dal presidente dei Past Governor d’Italia del Rotary International, dottor Vito Rosano, il giusto riconoscimento all’impegno profuso da un’innerina “d’alto profilo sociale proprio perché impegnata in prima fila nella pratica e diffusione della cultura del servizio e dell’amicizia”. Parole condivise dall’assistente del Governatore del Distretto 2100, il giornalista Peppe Sarlo. Ad affiancare l’operato di Ceravolo Fransoni sarà la futura segretaria distrettuale, neo eletta, Mara Romeo Tocco, anch’ella appartenente al club di Tropea e che è stata presidente del club nell’anno sociale ultimo scorso.

La favola dell’officina dei sogni

Infermiere svolge infastidito il suo lavoro

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Giovanna Fronte

Oggi voglio raccontarvi una favola. E’ una storia un po’ particolare, lunga e complessa e chi ha pazienza scoprirà il perché. La favola narra di un giovane che con molto impegno, dedizione e sacrificio aveva portato a termine i suoi studi. Aveva frequentato una scuola dove gli avevano insegnato l’ascolto, la libertà, la partecipazione, la solidarietà, l’amore, la bellezza ed il rispetto ed aveva conseguito il diploma con il massimo dei voti. Non vedeva l’ora di alzarsi le maniche e cominciare a lavorare, voleva dare il meglio di sé ed essere apprezzato per quello che sarebbe riuscito a fare. Cominciò la ricerca ma ben presto si accorse che tutti gli spazi erano stati occupati, tutti i settori erano saturi, ogni fetta di quella fantastica torta era stata già assegnata e a lui forse sarebbero toccate delle misere briciole. Ma il giovane non si arrese, perché aveva studiato bene, conseguendo un ottimo risultato, anche due materie complementari cioè la pazienza e l’umiltà: raccolse quelle misere briciole, le mise insieme, ne formò una porzioncina e cominciò ad gustarne il sapore. Un giorno, mentre era intento a raccogliere briciole, gli giunse una notizia terribile: suo fratello aveva avuto un brutto incidente, era stato stravolto da un’autovettura guidata da un giovane che scorazzava ad alta velocità lungo una via cittadina e….forse era morto. Lasciò tutto e si catapultò sul luogo dell’incidente dove già vigili e polizia erano intenti al sopralluogo: per terra era disegnata con gesso la sagoma di un uomo arrotolato su se stesso, la macchina era ancora lì e tanta gente che, con le mani in tasca, osservava le operazioni di rilievo, in silenzio dietro le strisce di plastica che erano state posizionate dai vigili per delimitare il luogo dell’incidente. Chiese con angoscia dove fosse il corpo di quell’uomo il cui profilo era rimasto impresso sull’asfalto ed apprese con sollievo che era stato trasferito in ospedale. “Se è in ospedale vuol dire che è vivo, che non è morto, che c’è speranza di vederlo e sentirlo!” – si disse tra sé e sé il giovane e corse via verso il luogo di cura. Per fortuna era vivo! Il giovane rimase lì fuori ad attendere le notizie del radiologo, del neurologo, dell’ortopedico mentre il suo cuore ritrovava il ritmo di sempre. Da lì a poco la sala d’attesa si riempì di amici e di altri parenti: come in un film già visto, ognuno diceva la sua, ognuno esprimeva solidarietà, partecipazione, amore. Il giovane riuscì finalmente ad entrare nella sala del pronto soccorso dove era stato portato il fratello il quale aveva riportato una brutta commozione cerebrale, fratture plurime alle costole ed alle gambe: vide la sua sofferenza, sentì il suo dolore e improvvisamente, nonostante tutta quella folla si sentì avvolto da una immensa solitudine. Improvvisamente si accorse che oltre alle patologie refertate dai medici, suo fratello avrebbe dovuto combattere anche con il grande male della burocrazia, della non responsabilità o meglio della tendenza ad eludere qualunque forma di responsabilità, con l’inadeguatezza, con le imprecazioni di un infermiere scocciato dalla presenza di tanta gente e con altre forme patologiche. Anche gli amici e parenti che erano con lui cominciarono a notare queste diverse forme morbose e dichiararono apertamente di conoscerne le esatte origini, i decorsi e gli effetti devastanti. Tutti però concludevano i loro discorsi con un “Poveri noi! Non possiamo farci nulla, qui non cambierà mai nulla, se non hai l’amico politico di turno puoi anche morire, la sanità è uno sfacelo, le pubbliche amministrazioni non pensano al bene comune e gli ottimi professionisti quelli che valgono sono tutti andati via ”. Rassegnazione, apatia, rinuncia, accettazione, inerzia, sopportazione, pigrizia, adattamento, torpore: questo era la condizione comune a tutti. In quel momento il giovane ebbe come una illuminazione: capì che non tutto il mercato del lavoro era stato coperto ma che vi era un settore che ancora nessuno aveva voluto far decollare. Mancava una fabbrica dei sogni, un luogo in cui i cittadini potessero ritornare a sognare l’energia, l’attività, il dinamismo, la ribellione, il contrasto. Fece trasferire il fratello in un centro di eccellenza, dove ottimi e validi medici avrebbero fatto di tutto per alleviare le sue sofferenze e tornò a casa per realizzare il suo progetto. Fine della prima puntata!

Conferenze e conversazioni sui Premi nazionali di pittura

La Spezia, premi tra passato e futuro

Foto d'epoca

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Giovedì 7 alle 17:00 presso il Camec della Spezia (piazza Cesare Battisti) Marco Panizza, Direttore della Galleria del Premio Suzzara terrà una conferenza/conversazione sul tema un Premio per Suzzara - “Un vitello per un quadro non abbassa il quadro, innalza il vitello”. Il Premio Suzzara nasce nel 1948, inventato da Dino Villani, uno dei padri della pubblicità in Italia, con il sostegno appassionato del sindaco d’allora Tebe Mignoni e dello scrittore, poeta e cineasta Cesare Zavattini. Si distinse subito dalle iniziative del tempo per due motivi: la composizione della giuria e il carattere dei premi. La giuria, da regolamento, non doveva essere composta solo da esperti come galleristi, storici e critici d’arte, giornalisti, ma anche da un operaio, un impiegato ed un contadino. I premi erano messi a disposizione dai contadini e dagli operai di Suzzara e da tutte le forze produttive del territorio: potevano essere una forma di formaggio grana, un vitello, un puledro, una cucina economica, fusti di vino, un maialetto, sacchi di farina, burro, salami, polli, uova e “altri che venissero offerti”. Fu un’idea spettacolare per quei tempi, che si calava perfettamente in una realtà agricolo industriale come quella suzzarese, che equiparava il valore dei prodotti del lavoro artistico a quello dei prodotti del lavoro contadino e operaio. Villani condensò tutto questo con lo slogan “Un vitello per un quadro, non abbassa il quadro: innalza il vitello”. Il Premio Suzzara rifletteva l’idea secondo la quale l’arte non doveva essere élitaria ma rispondere a un bisogno di bellezza, qualità e poesia comune a tutti gli uomini, di qualunque condizione sociale e livello culturale. A quest’idea si collegava il vecchio concetto di realismo come arte democratica, elaborato da Gustave Courbet un secolo prima. Nella collezione di Suzzara, infatti, si colgono i termini della questione realista nell’Italia tra gli anni Quaranta e i Cinquanta.

Hanno preso parte alla festa della Rc Music Lab

Roma, Letizia ed Emiliano voci capitoline

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Cristina Bertolini

Conosciamo in diverse tappe, in esclusiva per laprimapagina, gli artisti che si sono esibiti a Roma alla festa della Rc Music Lab di Rossana Barbarossa. Gli artisti si sono esibiti con passione e trasporto, coinvolgendo molto il pubblico presente, che ha sempre dimostrato un grande apprezzamento per le esibizioni e per le scelte operate dal direttore artistico Barbarossa. Dall'ufficio stampa della Rc Music Lab fanno sapere che, a breve, seguiranno anche i video della serata, così da farvi apprezzare anche le qualità vocali ed interpretative dei talentuosi partecipanti.

Letizia Lombardo, cantava a quattro anni

Lombardo

“Amo cantare da sempre. Il primo ricordo canterino è quello del cinema dove si proiettava il film Mary Poppin e dove io, a 4 anni, cantavo a squarciagola, accanto al mio papà un po’ imbarazzato”. Così si racconta Letizia Lombardo, romana di nascita. “Solo da 3 anni, però, ho potuto coltivare la mia passione, frequentando un’accademia di arti sceniche – spiega al cronista - dove, grazie alla mia insegnante, cantante, attrice e regista Serenella Alfano, ho potuto fare tante esperienze professionali. Ho cantato e recitato in vari spettacoli teatrali e commedie musicali”. La Lombardo è una vocalist e solista nel gruppo, tutto al femminile, da lei fondato: “Le Soul Sista”. Lombardo e socie si esibiscono in serate in locali e pub, a teatro e nelle piazze della provincia romana. “Registro cori per spettacoli e musical cantando da contralto, mezzosoprano e talvolta anche da soprano (leggero non lirico). L’ultima avventura: il progetto di una cover band di tributo agli Abba (avete indovinato, io sono la mora…) – confessa - e l’idea che la musica e lo spettacolo diventino per me una professione è sicuramente un sogno nel cassetto. Ma per ora il mio unico imperativo è divertirmi, senza prendermi troppo sul serio”. Letizia ha parole di ringrazio per Rossana Barbarossa “che mi ha dato la possibilità di conoscere tanti ottimi professionisti, ma soprattutto delle persone stupende”.

Emiliano Nofoni, un talent show tra i sogni

Nofoni

“Sono nato il 20 luglio del 1987 a Roma”. Ci tiene a precisarlo Emiliano Nofoni, giovane e promettente artista capitolino. “Ho sempre posseduto la passione per il canto, fin da quando ero bambino. Questo è anche dovuto al fatto che sono cresciuto in una famiglia appassionata per la musica. Ho realmente iniziato il mio percorso da circa 2 anni, facendo serate karaoke e tutto ciò che riguarda l’intrattenimento”. Nofoni cerca la sua strada del successo e partecipa a vari concorsi. “Lo scorso anno ho formato una band di generale musicale rock-pop, basato su cover e pezzi inediti. Il mio cantante preferito a cui mi ispiro è Giuliano Sangiorgi (cantante dei Negramaro) e amo suonare la chitarra elettrica. Il mio desiderio più grande è partecipare ad un talent show e diventare un cantante famoso. Spero di poter realizzare questo mio sogno”. Grande passione e voglia di sognare per Emiliano. In bocca al lupo!

Nei locali della Campania arriva il “Yara&Sarah”

Pompei, il cocktail degli orrori italiani

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Barman e ristoratori se le inventano davvero tutte. Traggono ispirazione dal mondo dello spettacolo, della politica e della cronaca per dare vita alle loro personalissime creazioni in cucina. È di qualche mese fa, per esempio, la notizia della nascita della pizza “Ruby”, palesemente ispirata alle recenti vicende a sfondo sessuale che vedono coinvolto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Costituita da due mozzarelle al centro della pasta, la pizza è chiaramente un’allusione alle forme prorompenti della ragazza minorenne, Ruby per l’appunto, che avrebbe fatto perdere la testa al Premier. Un modo come un altro, insomma, per ironizzare sul Rubygate e, al tempo stesso, incuriosire i clienti sfornando un prodotto originale. Lo stesso meccanismo si è verificato quando in un albergo di Pompei (NA) è stato presentato il cocktail “Yara&Sarah”. In questo caso c’è ben poco su cui ironizzare visto che è il brutale assassinio di due ragazzine ad essere al centro della storia. Nell’ambito del 35° concorso regionale dell’Aibes, l’associazione italiana barmen e sostenitori, infatti, il nuovo cocktail a base di vodka francese, aperol, mandarinetto, lime, spremuta d’arancia e passoa ha subito suscitato reazioni contrastanti. Il nome si ispira chiaramente ai due fatti di cronaca nera che riguardano le due bambine Sarah Scazzi e Yara Gambirasio e che negli ultimi mesi hanno monopolizzato l’agenda dei principali media. Il creatore della nuova miscela alcolica si chiama Carmine De Rosa e insegna la preparazione dei cocktail, del bar e della sala presso l’istituto alberghiero Virtuoso di Salerno. Stupito dalla reazione estrema di coloro che non hanno esitato a definire “Yara&Sarah” come il cocktail degli orrori, De Rosa ha dichiarato. “Chi come me ama il proprio lavoro sa che un cocktail è metafora di gioia, di vita, condivisione di sentimenti profondi. Così ho pensato a Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, ai loro volti sorridenti nelle foto che quotidianamente vengono diffuse dalla tv nel raccontarci dei drammi che dovrebbero far riflettere l’intera società. Il giornale l’ho buttato. Quel titolo sparato così, “cocktail degli orrori”, associato al mio nome. Non mi andava che mio figlio lo vedesse”. Il signor De Rosa, inoltre, sembra non esser nuovo a questo genere di iniziative visto che già in un’altra occasione aveva preso spunto dalla cronaca nera mondiale per creare i suoi capolavori dietro al bancone. “Ho sempre dato ai miei cocktail nomi presi dalla realtà. L’anno scorso ne ho dedicato uno alle vittime del terremoto di Haiti. [...] Ripeto: non era assolutamente nelle mie intenzioni creare polemiche”. Inutile dire che, nonostante le buone intenzioni del barman, per molte persone la morte di Yara e Sarah risulta intoccabile e appare come una tragedia che, per nulla al mondo, dovrebbe essere esposta a iniziative di dubbio gusto come la creazione di un cocktail con il loro nome.

La ragazzina di Brembate per difendersi avrebbe morso ai genitali il killer

Yara, calabrese assassino della tredicenne

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Yara Gambirasio e la Calabria. Si fa strada questo inquietante connubbio. Dalle indiscrezioni sulle indagini per l’omicidio di Yara, infatti, spunta anche la notizia di alcune richieste dei carabinieri ad una guardia medica calabrese nella Locride, dove ad alcuni medici è stato richiesto se negli ultimi quattro mesi qualcuno ha dovuto occuparsi di un paziente che presentava “ferite da morso ai genitali”. Alcune fonti dichiarano che la richiesta è stata esplicata a vari ospedali in tutta Italia e quindi non ci sarebbe nessun particolare indiziato in Calabria. Ma di certo gli inquirenti hanno battuto assiduamente la pista del morso ai testicoli, segno che un minimo di ricostruzione del delitto è forse stato disegnato. Nell’attesa resta il silenzio e il dolore, in attesa dei funerali che si terranno prossimamente nella palestra di Brembate, ultimo posto frequentato dalla piccola Yara e l’unico capace di raccogliere tutta la cittadinanza e non solo.

Pesanti accuse di Francesco Pugliese (Cgil) all’ex segretario del sindacato vibonese

Donatella Bruni accentratrice sola al comando

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

La polemica impazza e Vibo Valentia non parla solo della Cgil, del caso del defenestra mento di Donatella Bruni. “Chi ha cercato di diffamare la Cgil a mezzo stampa per colpire l'immagine e la dignità se ne dovrà assumere le responsabilità penali e civili. Sia chiaro che questo gruppo dirigente che ha dimostrato, anche nell'ultimo comitato direttivo, grande senso di responsabilità, sviluppando una discussione che si è conclusa con un voto libero e democratico praticato alla luce del sole e in presenza di tutta la stampa locale, non si lascerà intimidire ed irretire da alcuno. Desta, infatti, gravi dubbi e preoccupazione, la presenza, durante i lavori, di un gruppo di persone non iscritte alla Cgil”. Sono parole di fuoco di Francesco Pugliese, componente della Camera del Lavoro vibonese, che nega l’esistenza di connessioni tra le scelte personali di Donatella Bruni di avere una relazione sentimentale con il segretario provinciale della Uil Luciano Prestia e l’atto di sfiducia, nei suoi riguardi. “Le relazioni sentimentali che attengono alla sfera personale non hanno, ovviamente, mai impedito od ostacolato l'esercizio del ruolo di direzione all'interno di una organizzazione come la Cgil che da sempre rispetta i diritti d'ogni singolo individuo, uomo o donna che sia. Nell'esercizio delle sue funzioni e indipendentemente dai suoi legami sentimentali la Bruni ha sempre assunto le sue decisioni politiche in assoluta autonomia. È indubbio che le problematiche individuali non sono mai state strumentalizzate o piegate al fine di una lotta politica interna: questo in ragione del profilo etico, ideale e politico della nostra organizzazione”. E allora perché mandare via la Bruni? “È un atto che si fonda su ragioni d'ordine politico e attiene alle modalità di conduzione della Camera del Lavoro. In questo lunghissimo periodo – risponde Pugliese – in cui la Bruni è stata dirigente della Cgil ai massimi livelli, la stessa non ha mai evidenziato questioni inerenti a lavoro nero, situazione debitoria e assunzioni familiaristiche che attenessero a comportamenti, atti, decisioni o ad altro, posti in essere da singoli o dall'intero gruppo dirigente, censurabili sotto il profilo politico e a norma di statuto. Se i fatti da lei denunciati a mezzo stampa fossero stati veri la segreteria della Cgil aveva il dovere di affrontarli e risolverli senza esitazione. Il comportamento assunto getta un'ombra pesante sul suo modo di dirigere la Camera del Lavoro e sulla sua autorevolezza. La discussione politica e organizzativa sulle questioni interne ed esterne alla Cgil hanno sempre avuto una dimensione ordinaria e normale, tant'è che al congresso del 2 e 3 marzo 2010, la Bruni tracciava un'immagine idilliaca dei rapporti, delle relazioni e delle problematiche del territorio senza formulare alcun addebito al gruppo dirigente. Quello che è cambiato, è il modo di essere e di agire dell'ex segretaria generale in questo ultimo anno che, forte del larghissimo consenso ricevuto in sede congressuale, ha ritenuto di poter decidere ed agire senza il pieno coinvolgimento del gruppo dirigente. La critica mossa alla Bruni riguarda la sua visione dell'organizzazione e le modalità con le quali ha svolto il suo ruolo, accentrando sulla sua persone, tutte le funzioni senza nulla concedere al dialogo e alla partecipazione. Quest'atteggiamento ha sostanzialmente determinato, nel tempo, lo svuotamento del ruolo e delle funzioni dell'insieme delle categorie sindacali presenti nella Cgil. Un modo di fare e di concepire il proprio ruolo – sottolinea ancora il presidente del Comitato – che stava generando una crisi senza precedenti dalla quale sarebbe stato impossibile uscire. La Cgil non ha bisogno di una pratica sindacale mediatica ma d'una gestione collegiale e condivisa che punti alla utilizzazione e valorizzazione dell'insieme delle sue risorse umane e alla presenza dell'organizzazione e delle categorie nelle vertenze e nelle problematicità di un territorio disastrato sotto il profilo economico e sociale, un territorio aggredito quotidianamente dall'azione della 'ndrangheta e della massoneria”.

A Pizzo Marina nel Vibonese gazebo per far conoscere il tema

Alzheimer, domenica di informazione

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Carmensissi Malferà

In occasione della giornata nazionale per la prevenzione ed informazione dell’Alzheimer, anche quest’anno per la provincia di Vibo Valentia incontro alla Marina di Pizzo con una iniziativa che mira all’informazione sulla malattia, organizzata dalle Associazioni Artigianfamiglia ed Alzheimer Italia – Calabria, quest’ultima presieduta da Maria Rita Carreri; Confartigianato Vibo, capitanata da Francescantonio Liberto, con la collaborazione delle associazioni Alkemia, Ada Pizzo e del Csv di Vibo Valentia. L’iniziativa molto attesa nell’ambito e molto seguita, che di volta in volta chiarisce dubbi e dissipa paure vista la sua tematica, quest’anno si svolgerà domenica 3 aprile dalle ore 17:00 fino alle ore 20:00 di fronte al Museo del Mare di Pizzo. I volontari delle varie associazioni organizzeranno un gazebo informativo dove consegneranno materiale divulgativo sulla malattia e questionari, mentre le esperte dell’associazione Alzheimer Calabria approfondiranno le varie tematiche rispondendo anche dal punto di vista medico. Il punto informativo in piazza, rappresenta sicuramente un modo efficace e distinto di avvicinare soprattutto i giovani e le famiglie alle problematiche sociali e dell’esistenza umana che colpiscono un malato di Alzheimer e i suoi familiari.

In attesa in autunno del nuovo capitolo della saga e nel 2012 l'ultimo episodio

Impazza anche in Italia il fenomeno Twilight

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Federica Orsida

Siamo al 5 Ottobre 2005 negli Stati uniti ed in Italia a Giugno 2006, viene pubblicato un libro di Stephenie Meyer: Twilight. Passiamo al 21 novembre 2008 contemporaneamente agli Stati Uniti, nelle sale cinematografiche italiane approda il Film Twilight, e scoppia il boom. Adolescenti, e non solo, di tutto il mondo impazziscono per la saga, la storia di Bella, adolescente goffa e comune, ed Edward, vampiro bello e impossibile, conquista il mondo. Certo il fascino degli interpreti, Kristen Stwart e Robert Pattirson, e le insinuazioni sulla loro presunta storia d’amore, aiuta e non poco il successo della saga. Il libro narra di Bella che si trasferisce da Phoenix in Arizona a Forks a Washington per permettere a sua madre di viaggiare col suo nuovo marito. Ma dopo essersi trasferita, Bella si scopre attratta da un ragazzo tanto misterioso quanto bello, Edward Cullen. Questi fa parte di una famiglia di “vampiri vegetariani”, che cioè si nutrono solo di sangue animale invece che di quello umano. La famiglia è composta da Carlisle, sua moglie Esme, Emmett, Rosalie, Alice e Jasper, che essendo l'ultimo arrivato fa ancora fatica a resistere all'odore del sangue umano. I due cominciano a frequentarsi, e finiscono per innamorarsi. In seguito si troveranno a combattere un gruppo di vampiri nomadi, James, Laurent e Victoria, che vogliono invece bere il sangue della ragazza. Bella scappa a Phoenix, ma James la insegue e la inganna, che invece si trova ancora fuori città. Edward, come un prode paladino, salva la ragazza, e dopo un ricovero in ospedale tornano a Forks insieme, dove lui le promette di non lasciarla mai. Il 18 novembre 2009, arriva: New Moon, nonostante la promessa fatta, Edward, credendo di essere nel giusto, lascia Bella, e sparisce. Bella cade in depressione, da cui riesce difficoltosamente ad uscire stringendo una profonda amicizia con Jacob Black. Jacob però fa parte di un branco di licantropi, giovani della tribù dei Quileute che si sono trasformati in lupi a causa della presenza dei vampiri. Il loro compito è proteggere la riserva di La Push e quindi anche Bella dalla minaccia di Victoria, che vuole vendicare la morte di James. Edward è indotto a credere da una visione sbagliata di Alice che Bella si sia suicidata tuffandosi da una scogliera, e in preda alla disperazione si reca a Volterra, in Toscana, per farsi uccidere dai Volturi, un gruppo di antichissimi vampiri la cui esistenza rappresenta l'ordine e la legge ed il cui scopo primario è quello di mantenere segreta l'esistenza del loro mondo. Bella arriva in Italia e interviene prima che Edward possa fare mosse suicide, ma giunti al cospetto dei Volturi, per salvarle la vita egli è costretto a promettere che la ragazza verrà trasformata in vampiro al più presto. Tornati a Forks, i due dovranno fare i conti con la reazione di Jacob, ormai innamorato di Bella. Edward, infine, pone una condizione alla sua amata. Accetterà di trasformarla solo se accetterà di sposarlo. I fans impazziscono il 30 giugno 2010 con l’uscita di Eclipse. Victoria sta dando la caccia a Bella, e a tal fine ha creato un esercito di vampiri neonati. Nel frattempo, la ragazza è costretta a scegliere tra la sua relazione con Edward e la sua amicizia con Jacob, sapendo che la decisione, una volta presa, è irreversibile. La famiglia di vampiri di cui Edward fa parte e il branco di licantropi di Jacob si alleano per combattere l’esercito di Victoria. Prima della battaglia, Edward chiede a Bella di sposarlo e lei accetta. Durante la battaglia, che risulterà vittoriosa per l’alleanza tra vampiri e licantropi, Jacob si ferisce gravemente per salvare la vita ad una compagna del branco. Bella va a trovarlo mentre è convalescente, e qui compie la sua scelta, definitiva seppur dolorosa. L'epilogo del libro è narrato dal punto di vista di Jacob, il quale lascia precipitosamente la sua casa dopo aver ricevuto l'invito al matrimonio di Bella ed Edward, profondamente ferito e amareggiato per la scelta della ragazza. E adesso? Adesso si aspetta il capitolo finale della saga Breaking Daw, diviso in due parti per necessità cinematografiche. Le date di uscita comunicate ufficialmente da Summit sono il 18 novembre 2011 per la prima parte, e il 16 novembre 2012 per la seconda. E finalmente nel 4° capitolo vedremo Bella Ed Edward coronare il loro sogno d’amore e… Fan di tutto il mondo armatevi di pazienza e sangue freddo, perché già sapete che quando Bella pronuncerà queste parole: “E poi continuammo a occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra eternità”. Sarà la fine di una delle più belle favole in chiave moderna che avrete mai vissuto.

Questa sera la presentazione del libro di poesie

Zafferana, crono silente di Grazia Calanna

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Appuntamento questa sera alle ore 18:30 presso l’auditorium Sant’Anna di Zafferana Etnea (CT) ospiterà la presentazione del libro di poesie “Crono Silente” di Grazia Calanna (edizioni Prova d’Autore). Il programma prevede l’introduzione dello scrittore Vladimir Di Prima, le relazioni di Luisa Spampinato e Salvo Patanè ed alcune letture a cura dell’attore Pasquale Platania. Momenti musicali con Teresa Esposito Faraone e Giulia Milito, duo violini Orchestra Sinfonica dell’Ersu di Catania. A curare la prefazione del libro la scrittrice Savina Dolores Massa che così scrive: “solo penetrando il mito di Crono possono apparire limpide le parole di Grazia Calanna, esposte senza abiti, senza culle, senza carillon pietosi negli imbrunire silenziosi, amputati. Il frastuono del silenzio / sgretola l’anima / Stilla dopo stilla / la vita si scioglie / senza mai sorrisi/recisi…senza mai certezze/carezze… Perché? Perché la lama dell’impotenza trafigge il cuore inondando il cammino di fiumi color porpora…”. All’interno della nota critica del curatore letterario Mario Grasso leggiamo come “la formula espressiva del canto lirico di Grazia Calanna presenta il privilegio di essere riconosciuta ad apertura di pagina. È questo il primo merito che ne garantisce autenticità incisive”. La recensione del libro di Grazia Calanna è stata curata da Gabriella Puglisi (l’EstroVerso n. 2 marzo 2011) che così argomenta: “Due mani porgono il cuore, sede dell’umano sentire. Mani fattive scavano tra le immagini della realtà prossimale, di fronte alla quale l’uomo è divenuto oramai insensibile… L’autrice, Grazia Calanna, giornalista e poetessa, nella sua opera prima, indaga a mani nude, attraverso un contingente frugare, gli smerigli dell’identità umana. Ne disvela la piccolezza “lucida, silenziosa furfante ammantata di bianco” ed, al contempo, rimane con la sua personale fame di autenticità e libertà. Dal suo percorso lascia sentire l’autorevolezza e la forza dell’essenziale, alimento primario dell’anima, contro il rancido accumulo del superfluo, “oggetti zitti levitano, pigiano l’uomo nell’angolo polveroso della vanità”. E la ricerca di ciò che costituisce la sostanza dell’essere, come il “celeste cielo, terso di celestiale essenza”, divincolato da ogni sorta di orpello, nel senso aristotelico dell’espressione, è ancora più fitta di riverberi in quella dogana tra silenzio e tempo. Un confine sempre abitato da un animato brulicare di ciò che si perde e che incurantemente si spreca. Versi di spontaneo ermetismo, valicati da un registro fervido di anafore e di gusto per il verbo, sempre complice di un gioco in virtù del quale ogni parola scivola dentro l’atra. Il tempo, un artefatto smargiasso che tutto piega e “…ci incurva nel corpo e nell’anima…” ma che nulla può, a dispetto della sua “balda pressa”, contro lo spirito. Il silenzio che non sta mai zitto, una variabile multiforme e plurale…”. Grazia Calanna è nata a Catania. Laureata in Scienze politiche, indirizzo Politico-Internazionale, dal 1989 esercita attività giornalistica. Direttore Responsabile del periodico culturale l’EstroVerso, dal 2001 collabora con il quotidiano “La Sicilia”. Formatore in “Scrittura professionale, Editing e Comunicazione didattica”, ha insegnato al Cis (Corso Italiano Scritto – Facoltà di Lettere di Catania) e Labis (Laboratorio Italiano Scritto - Università degli Studi di Catania). Presiede l’associazione culturale Estrolab con la quale cura Penne EstroVerse, incontri letterari itineranti.

Il costruttore Nicola Ienco è spirato in tarda serata

Riace, morto imprenditore vittima di agguato

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Non c’è l’ha fatta l’imprenditore edile Nicola Ienco, 53 anni, rimasto ferito in un agguato che si è verificato lo scorso sabato a Riace nel Reggino. L’uomo, già noto alle forze dell'ordine, è spirato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Locri, dove era stato ricoverato dopo l'asportazione di un rene. L'imprenditore, sposato e padre di due figli, è stato colpito da due scariche di fucile da caccia caricato a pallettoni, sparate a distanza di pochi metri. Ancora da decifrare il movente dell'assassinio, ma appare probabile il coinvolgimento della criminalità organizzata.

Continua la rassegna dedicata a Luigi Pirandello

Roma, fantasmi in nero in Valle

2 aprile 2011- Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

Continua al Teatro Valle la rassegna dedicata a Luigi Pirandello che vede ancora protagonisti Stefano Randisi ed Enzo Vetrano che il 3 aprile concluderanno il loro “Fantasmi in nero” con Margherita Smedile. L’uomo dal fiore in bocca e Sgombero dell’autore siciliano sono collegati da un imperdibile Totò e Vicè di Franco Scaldati. I personaggi compaiono già tra gli spettatori dal primo momento. Un misto di realtà e fantasia che lasciano viaggiare l’uditore nel tempo e nello spazio, specialmente nei dialoghi di quest’ultimo, meno noti rispetto a Pirandello le cui domande ci fanno ricordare i bambini o il fanciullino che è in noi come: Chi fu a mettere il sale nel mare? E se qualcuno si mettesse a camminare e non si fermasse più, dove arriverebbe? Quesiti che sfocino sul concetto dell’aldilà, di ciò che potrebbe essere, enigma di tutte le epoche la cui risoluzione sarà data all’uomo solo dopo l’ultimo istante della sua vita. Non aspettate, se viviamo in una società in cui tutti si lamentano da ciò che li circonda, è arrivato il momento di tornare alle proprie origini ossia alla cultura ed alla qualità che per secoli ha contraddistinto l’Italia, questa è una buona occasione per rammentarlo.

In scena Grazia Scuccimarra. Musiche: Pino Cangialosi e Grazia Scuccimarra

Roma, facce di bronzo al Teatro Cassia

2 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

L’effervescente Grazia Scuccimarra torna ad entusiasmare il pubblico con il suo nuovo spettacolo “Facce di bronzo”, che ci offre un mix di ironia, sarcasmo e risata liberatoria, senso del ridicolo e paradosso: uniche armi utili, secondo la Scuccimarra, a provocare almeno un graffio su quella “dura, liscia e insopportabile faccia di bronzo”. La faccia di bronzo ce l’ha chi compie le peggiori azioni e sembra non accorgersene nemmeno, ce l’ha chi non ha remore rimorsi o ripensamenti, chi non conosce vergogna per quello che fa e che, perciò, imperterrito continua a fare. “Guarda, come se niente fosse!” è la frase che solitamente accompagna il passaggio di quelle facce. E questo essere impermeabili, inattaccabili che è proprio delle facce di bronzo provoca, in chi entra in contatto con tale duro metallo, un ineluttabile senso di impotenza, di frustrazione: vorresti spaccargliela quella inalterabile faccia, ma è di bronzo appunto, ti farai male solo tu, ti spaccherai qualche osso mentre lei ti sfilerà sotto il muso beffarda. Il consiglio? Per non soccombere fai appello a tutte le qualità che la gente ti ha riconosciuto, accettando la mano complice dell’ironia e della comicità. Noi spettatori, intanto, prendiamo spunto dalle brillanti intuizioni che la Scuccimarra mette in scena, per far fronte alle facce di bronzo in cui, purtroppo, spesso ci imbattiamo. Appuntamento sabato 2 e sabato 9 aprile 2011 – ore 21:00; domenica 3 e domenica 10 aprile 2011 – ore 17:30. Approfondimenti su www.teatrocassia.it.

Il 10 aprile gare con piloti di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia

Bergamo, aprile orobico in volo libero

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Due appuntamenti per il volo libero in Lombardia coinvolgeranno anche i piloti di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Il 10 aprile l'associazione Volo Libero Bergamo ospiterà il campionato interregionale tra queste regioni (Cilp). L'area interessata alla competizione sarà la dorsale dalla Roncola fino al monte Resegone in provincia di Lecco, con decollo dal monte Linzone (1397 m). L'atterraggio ufficiale è posto a Palazzago in provincia di Bergamo. E' prevista una partecipazione di oltre 100 piloti per la gara, ai quali vanno sommati quelli che voleranno in zona per la normale attività ricreativa ed i loro accompagnatori. Al termine premiazioni e grande rinfresco sul campo di atterraggio. Il 7 aprile alle ore 20:30, presso la sala della chiesa del quartiere Marigolda a Curno (BG), Damiano Zanocco, meteorologo ed istruttore di parapendio, sarà relatore di un incontro formativo organizzato da tutte le associazioni di volo libero orobiche. Il tema trattato riguarda il volo di cross, vale a dire come sia possibile spostarsi anche di molti chilometri con parapendio o deltaplano, sfruttando un "combustibile" gratuito ed ecologico: le correnti ascensionali di aria, provocate dall'irraggiamento solare del suolo. Basti pensare che gli attuali record mondiali di distanza sono fissati in oltre 400 km per il parapendio e ben 700 per il deltaplano. Damiano Zanocco, quarantenne di Thiene in provincia di Vicenza, laureato in Scienze Forestali, è l'autore di uno straordinario volume fotografico dal titolo avventuroso: Sulle Nuvole. In esso descrive e classifica tutte le nuvole da lui osservate e fotografate nel corso di oltre dieci anni. Spettacolari i due dvd commessi all'opera dove il mutare delle formazioni nuvolose sono descritte da immagini accelerate 100 volte.

Ancora una volta limitazioni presso la discarica di Pianopoli

Vibo Valentia, disagi per la raccolta dei rifiuti

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

A causa di una limitazione di rifiuti solidi urbani, da conferire nella discarica di Lamezia Terme (CZ), diminuiti da 40 a 20 tonnellate, il Comune di Vibo Valentia Assessorato all'Ambiente, in una nota diffusa da palazzo di Città, informa la cittadinanza che a partire dalla giornata odierna e per i successivi cinque giorni, la città di Vibo Valentia andrà incontro a disagi. La comunicazione ufficiale è stata inviata dalla Daneco Impianti che ha trasmesso il “Programma Conferimenti Rifiuti rsu” presso l'impianto di Pianopoli. Al Comune di Vibo Valentia è stata ridotta da 40 a 20 tonnellate la quantità di rifiuti solidi urbani, con conseguenti rallentamenti e disservizi che graveranno sull'intera popolazione. Il Sindaco Nicola D'Agostino, su espressa richiesta dell'assessore all'ambiente Pietro Comito, ha già espresso il proprio disappunto e chiesto maggiori spiegazioni riguardo i criteri utilizzati per stilare la tabella relativa il Programma di Conferimento rifiuti presso la discarica di Lamezia Terme. La drastica diminuzione dei rifiuti da conferire, potrà creare, nel corso dei prossimi giorni, disagi e disservizi relativi la raccolta degli stessi in città. L'Assessore all'Ambiente, che già dalle prime ore del giorno ha affrontato il problema, si rivolge ai cittadini chiedendo collaborazione e scusandosi per i disagi che graveranno sulla città e che non sono, come nella precedente occasione, non attribuibili alla ditta, né dipendenti da mancanze amministrative. “L'impegno maggiore – fa sapere Comito- è quello di chiarire presto la situazione e cercare di risolvere il problema del conferimento dei rifiuti che, ancora una volta, rallenta il servizio offerto alla popolazione, provocando disagi che ci impegniamo, però, a contenere e ridurre al minimo”.

Iabichella (Isa) denuncia che il ragazzo di 11 anni è in stand by da mesi a Pozzallo

Alunno disabile senza insegnante di sostegno

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rosamaria Greco

Riguardo alla grave questione del bambino undicenne, non ammesso alla frequenza della Scuola Media Rogasi di Pozzallo in provincia di Ragusa, poiché l’insegnante di sostegno, che gli era stato già assegnato a Donnalucata, città ove viveva il piccolo alunno fino a dicembre, non può seguire il ragazzo interviene l’amministrazione comunale pozzallese. Evidenzia, l’ente della città marinara, che “nei primi giorni di marzo si era attivata a segnalare ad un ispettore dell’Usp di Ragusa il caso per un intervento rapido ed immediato”. “Noi dell’Isa avevamo chiesto di utilizzare dei fondi comunali al fine di poter consentire all’alunno il proseguo delle lezioni – spiega in un nota il segretario provinciale del sindacato autonomo Giorgio Iabichella - fino al termine del corrente anno scolastico, magari tramite il pagamento di un “taxi” o sotto forma di un contributo, irrisorio, alla famiglia. Ed oggi l’amministrazione comunale replica, per come denuncia il sindacalista che “in ogni caso non spetta che alla famiglia la scelta della sede della scuola da frequentare ed al dirigente della scuola prescelta assicurare la frequenza. Qualsiasi altra ipotesi sarebbe pura ed inattuabile supposizione operativa con palese abuso di potere”. “Praticamente l’amministrazione comunale se ne lava le mani, passando la “patata bollente” al Dirigente Scolastico ed al Provveditorato. I miei complimenti per la sensibilità dimostrata nei confronti dell’alunno in difficoltà, dell’insegnante che espleta il suo dovere, e del Dirigente dell’Istituto Rogasi Orazio Caschetto”. Una denuncia forte e precisa che Iabichella rilancia attraverso laprimapagina riferendo di aver già investito del caso il Prefetto “sicuro di un pronto accoglimento e di una risoluzione adeguata alla problematica del piccolo alunno pozzallese, lasciato in stand by da mesi. Se serve un “abuso di potere” che ben venga”.

Le chiede il Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli

Ora servono le dimissioni di Gianfranco Fini

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

“Bravo presidente Napolitano. L’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sui capigruppo della Camera è stato utile, necessario e indispensabile. Mi auguro che il presidente abbia colto l’occasione per dare qualche bella tirata d’orecchie per gli eccessi visti in Parlamento in questi giorni, ivi compresi quelli di alcuni rappresentanti di Governo. Ma il pesce puzza dalla testa, e non stiamo parlando di quello del 1° di aprile di pesce, ed è evidente che il problema oggi è quello della presidenza della Camera: il presidente Gianfranco Fini ha il dovere di tutelare le minoranze, ma non può tutti i giorni prendere a calci la maggioranza per il suo livore verso Silvio Berlusconi e verso quell’alleanza che lo ha portato ad essere eletto deputato prima e presidente della Camera poi. Fino ad oggi le cose sono andate così, ma il non aver consentito ieri a dei ministri, che sono anche deputati e che erano presenti in Aula, di poter esprimere il loro voto rappresenta un vulnus insanabile. Per far tornare a funzionare il Parlamento, dopo le necessarie tirate d’orecchie, la soluzione è una sola: il presidente Fini si deve dimettere, stop!”. Lo afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord senatore Roberto Calderoli in una nota stampa.

I clandestini si confermano una palla al piede per l’Italia

Manduria, fuga di massa dei nordafricani

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Una palla al piede per l’Italia da cacciare via da questo Paese. Netto e crudo Umberto Bossi si rivela profetico. Mentre Lampedusa soffoca anche perché il mare impedisce alle navi di portare via i primi nordafricani invasori, altri scappano da Manduria in provincia di Taranto. Sotto gli occhi di autorità in visita e delle forze dell'ordine. Accade così che altri immigrati stanno arrivando in Puglia con i pullman dal porto di Taranto: stranieri imbarcati su due navi. La prima, con 1716 persone a bordo è arrivata intorno alle 8 del mattino, una seconda con altri 600 immigrati, è nel porto di Taranto. Ferme le operazioni di sbarco. Si aspetta che la situazione a Manduria si stabilizzi, mentre fuggono a decine. O a gruppi di dieci alla volta. Un varco che si trova all'altezza di un cancello della piccola recinzione, alta non più di due metri. E' da lì che se ne vanno dal campo. Il varco è stato fatto nelle scorse ore dai vigili del fuoco che stanno compiendo lavori nell'area. Gli immigrati lo hanno scoperto e lo stanno utilizzando per fuggire: si nascondono per alcuni minuti in vecchi ruderi diroccati di ex dormitori di quello che era un aeroporto militare e che ora ospita la tendopoli e poi vanno via nelle campagne dopo aver attraversato la strada provinciale che collega Manduria con Oria. Le reti sono molto basse. Le scavalcano quelli che sono qui da giorni e chi è arrivato solo qualche ora prima. E le hanno scavalcate già circa 1000 profughi, arrivati nei loro disperati viaggi anche fino a Milano, dove alla stazione sono stati “riacciuffati” sollo in quaranta. Attorno al Centro di accoglienza e identificazione è in costruzione una nuova recinzione con reti più alte. La seconda nave, la Catania, è giunta nella rada del porto militare di Taranto con a bordo 600 migranti e 300 uomini delle forze dell'ordine perché si temevano disordini. La “Catania”, in un primo momento, era diretta in Tunisia e avrebbe cambiato la rotta in seguito, forse perché Tunisi non ha accettato il suo arrivo. Non è ancora chiaro però se la nave sarà fatta attraccare nel porto di Taranto o se sarà costretta ad ormeggiare nella rada di Mar Grande. La decisione spetta alla Prefettura. Sembra, infatti, che dopo i disordini e le fughe di Manduria, le autorità stiano valutando bene la situazione prima di far sbarcare gli altri immigrati destinati allo stesso campo di accoglienza. Partite le ultime 400 persone che erano sulla Excelsior, la “Grandi navi veloci” conta i danni : i migranti avrebbero saccheggiato le cucine di bordo e divelto alcune suppellettili. Grida, slogan, e le voci dei migranti che chiedono libertà. Un ragazzo di 27 anni che parla in italiano, spiega: “Io non voglio scappare, ma voglio subito la carta che mi permetta di trovare un lavoro in Italia. Perché sono venuto in Italia e resterò in Italia”. Un gruppo ha protestato a gran voce all’arrivo di alcuni politici, chiedendo di andare via e il rilascio dei permessi di soggiorno. In molti si sono arrampicati sulla rete di protezione del campo, altri hanno issato un lenzuolo all'esterno del cancello. Nel campo di Manduria continuano ad arrivare i profughi. Alla fine della giornata dovrebbero essere più di 3000 gli accampati. L’ex sindaco PdL Paolo Tommasino, dimissionario a causa delle “bugie del governo” contestatore anche lui. “Abbiamo il dovere di protestare se il progetto è quello di portarli qui e poi farli scappare sbagliano”. Protestano i cittadini pugliesi. Manifestano nei pressi dell'ingresso del “campo base”, attendendo sulla strada provinciale l'arrivo degli ultimi immigrati sbarcati a Taranto. All'ingresso dell'area che ospita la tendopoli si è creato gran disordine in coincidenza dell'arrivo del sindaco dimissionario Paolo Tommasino e dei consiglieri comunali che dovrebbero tenere una riunione all'aperto del consiglio vicino alla tendopoli. Andirivieni di mezzi delle forze dell'ordine con a bordo immigrati rintracciati nelle campagne che vengono ricondotti nella tendopoli. Polizia, carabinieri e vigili urbani a fatica riescono a smaltire il traffico lungo la piccola provinciale che da Manduria porta a Oria. Gruppi di persone residenti nella zona portano scatole contenenti vestiti e medicine che consegneranno ai gestori del campo. Altri hanno organizzato per domani pomeriggio in piazza Garibaldi una raccolta di firme per chiedere una equa distribuzione sul territorio nazionale degli immigrati. Gli organizzatori spiegano di essere solidali con gli immigrati ma chiedono anche rispetto per la popolazione. Intanto due cittadini residenti ad Oria, in provincia di Brindisi, hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Taranto nei confronti del ministro dell'Interno Roberto Maroni e di altre persone da identificare, in relazione all'allestimento della tendopoli di Manduria. Nella denuncia si legge che il campo sarebbe stato realizzato “in assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa su area sottoposta a vincolo paesistico regionale, a tutela della macchia mediterranea, e su area definita di alta pericolosità idraulica”. I denuncianti chiedono anche di accertare se siano stati compiuti reati “anche di natura omissiva” ed in tal caso di valutare l'eventuale sequestro dell'area.

L’ex domestico filippino della contessa ha ammesso il delitto

Delitto Olgiata confessione dopo 20 anni

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Manuel Winston Reves, il domestico filippino in carcere per l’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre, uccisa il 10 luglio 1991, ha confessato pochi minuti addietro. L’ammissione delle sue responsabilità è avvenuta durante l’interrogatorio con il pm Francesca Loi a Regina Coeli. “Il nostro assistito - ha spiegato uno dei legali del domestico filippino Andrea Guidi - ha ammesso tutte le sue responsabilità”. Winston si era avvalso stamani della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida davanti al Gip. Alla luce di questa confessione è stato emesso un nuovo provvedimento di custodia cautelare per omicidio volontario.

Appuntamento in oltre 500 piazze italiane con la solidarietà

Uildm ritornano a volare le farfalle

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Federica Orsida

Da venerdì 1 a domenica 3 aprile, si svolge la Settima Giornata Nazionale Uildm Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Protagonista sarà Italia, colorata farfallina, di peluche ripiena di cioccolatini che verrà distribuita in oltre 500 piazze italiane assieme a materiale informativo sull’associazione, sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari. Scopo della campagna 2011 è la creazione del Centro Clinico Nemo Sud. Dopo essere riuscita a realizzare Nemo, il Centro Clinico polifunzionale di Milano dedicato alle distrofie e alle altre malattie neuromuscolari, la Uildm quest’anno si pone l’obiettivo di avviare una struttura simile, nello sviluppo e negli obiettivi, al Sud della penisola. Quest’anno, inoltre, la Giornata nazionale avrà un carattere speciale per la Uildm, perché coincide con i cinquant’anni dalla nascita dell’associazione. Fino a sabato 9 aprile sarà possibile sostenere la Uildm anche inviando, da un cellulare Tim, Vodafone, Wind, 3 e CoopVoce, un sms del valore di 2 euro al numero 45509, oppure chiamando lo stesso numero da telefono fisso Telecom Italia e Fastweb, per donare un contributo a scelta di 5 o di 10 euro. Facciamo volare più in alto possibile le farfalle della solidarietà. Adottatela tutti.

Formule di comunicazione ed offerte per tutte le esigenze sul quotidiano

Laprimapagina accessibile per tutti

1 aprile 2011 - Redazione

Laprimapagina per tutti

Roma Capitale chiede un contributo al Vaticano

Alemanno chiede il conto per Wojtyla

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Pasquale Patamia

C’è grande attesa nella Capitale per il primo maggio che quest’anno sarà davvero speciale per effetto della beatificazione di Papa Wojtyla ma a rischiare di “rovinare” la festa ci pensa la polemca tra Campidoglio e Vaticano. Lo staff del sindaco Gianni Alemanno ritiene che Roma accoglierò per l’Evento 1,5 milioni di visitatori. Città del Vaticano ne stima un terzo in meno. Ma chi dovrà accollarsi le spese per l’accoglienza? L’amministrazione comunale di Roma? Il Vaticano? Il Vicariato? O tutte le istituzioni laiche ed ecclesiastiche che saranno coinvolte nel grande evento? A questi interrogativi ad un mese esatto dalla beatificazione non sono ancora arrivate risposte certe ed univoche da quanti (funzionari e monsignori) hanno la responsabilità della celebrazione, vale a dire i tecnici del Campidoglio che affiancano il sindaco Gianni Alemanno ed i prelati della diocesi, organizzatrice, sotto la regia del cardinale vicario Agostino Vallini, della beatificazione tramite l'Opera Romana Pellegrinaggi. Anzi, le posizioni emerse tra Vicariato e Comune dopo una lunga serie di incontri si sono ulteriormente incrinate, al punto che Oltretevere si teme che sull'attesa beatificazione di papa Wojtyla Vicariato e Campidoglio potranno andare incontro ad una inevitabile rottura. Sugli arrivi, l'Orp (Opera Romana Pellegrinaggi) ha già fatto sapere, nella conferenza stampa, che i pellegrini previsti saranno circa 300 mila per la veglia della notte del 30 aprile, altrettanti il primo maggio e il giorno successivo per la Messa di ringraziamento e l'omaggio alla salma di Wojtyla. Il tutto per una spesa preventivata di circa 1,2 milioni di euro “interamente coperti da sponsor e senza aggravio per le istituzioni” ha assicurato monsignor Liberio Andreatta, vice presidente dell'Orp. Preventivo di gran lunga inferiore a quello stilato dal Campidoglio che ha presentato alle autorità vaticane una nota spese di circa 7,5 milioni di euro, comprensivi degli straordinari per Ama, Vigili Urbani, Protezione Civile, Atac e Metro. Ci sarebbero, quindi, da “trovare”, stando ai calcoli del Comune altri 6 milioni di euro per organizzare al meglio la due giorni wojtyliana. Ma dal Vicariato finora non sono arrivati segnali di disponibilità, al punto che non è da escludere che, tramite i buoni uffici della Segreteria di Stato della Santa Sede, venga investito il Governo Berlusconi per un “aiuto” in extremis che metterebbe tutti d'accordo.

Indiziato per l’omicidio della tredicenne lombarda

Yara, fermato imprenditore di Brembate

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Rino Logiacco

Gli inquirenti che indagano sul brutale assassinio della piccola Yara Gambirasio, stanno proseguendo il loro lavoro senza sosta. E’ stato convocato nella caserma dei carabinieri ed è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio durato oltre 5 ore, un imprenditore di 40 anni, che vive a proprio a Brembate di Sopra e possiede un’azienda situata tra la palestra dove la piccola Yara si allenava e l’ormai famoso cantiere di Mapello. Il motivo è semplice: la sera del 26 novembre Yara finisce di allenarsi esce dalla palestra per raggiungere la sua casa che dista meno di un km ed invece sparisce nel nulla. Il cellulare dell’imprenditore ha coperto il tragitto che va da Brembate di Sopra fino a Chignolo d’Isola, luogo in cui la piccola Yara è stata ritrovata morta e in avanzato stato di decomposizione, e stiamo parlando proprio del giorno della sua scomparsa con un orario che potrebbe coincidere alla perfezione con quello dell’omicidio, l’uomo infatti ha percorso quel tragitto tra le 18:50 e le 19:20. Vero è che i carabinieri hanno un gran da fare con i tabulati telefonici, infatti ci sarebbero circa quattromila utenze da controllare, quattromila persone che hanno percorso quella strada in quel maledetto 26 novembre 2010, ma tuttavia, anche per il fattore importantissimo dell’orario, l’uomo rimane comunque uno degli indiziati, anche se a quanto pare sembra che abbia fornito un alibi di ferro alle forze dell’ordine giustificando i motivi di quello spostamento. Inoltre non ha voluto neanche presentarsi con un avvocato, ma ha preferito difendersi da solo.

La storia di Romina Licciardi da Ragusa oggetto di tentativi di abusi sessuali

Lavoratori siciliani licenziati dalla Cgil

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Antonio Nesci

Continuiamo a raccogliere le storie del Comitato Lavoratori Licenziati dalla Cgil. Proponiamo ai nostri lettori la storia di Romina Licciardi. “Arrivo alla Cgil di Ragusa nell’ottobre del 1988 e fino al 1° marzo del 2000 lavoro in nero con l’incarico di responsabile dello sportello lavoro. Dal 1 marzo vengo assunta part time ma in realtà lavoro full time. La regolarizzazione full time avviene dal 1° ottobre del 2000. Nell’ottobre del 2000 sono oggetto di un tentativo di aggressione a sfondo sessuale da parte di un importante dirigente della Cgil e mio superire diretto; a seguito del mio rifiuto, dallo sportello lavoro vengo trasferita all’Inca, il patronato della Cgil, a fare disbrigo pratiche e mi viene detto che se avessi parlato sarei stata riportata a part time ed anche licenziata. Della situazione ovviamente a suo tempo informai due componenti della segreteria provinciale e loro informarono la segreteria regionale e nazionale”. Una storia molto forte quella della signora Romina, come le altre sfociate in azioni legali. “Nel luglio del 2004 stante il perpetuarsi della situazione, ero spesso oggetto di pesanti apprezzamenti e atteggiamenti non desiderati, vengo designa all’incarico di consigliera di parità presso l’ufficio provinciale del lavoro. Ciò evidentemente per allontanarmi dal posto di lavoro. Per cui stante il clima preferisco evitare, per quanto possibile, i contatti con la Camera del lavoro di Ragusa, poiché una tale situazione mi aveva già provocato tanti guai alla salute: gastroenteriti, tiroidine, stati ansiosi cronici. Il tempo pensavo aggiustasse le cose, ma purtroppo negli ultimi mesi la situazione è totalmente degenerata. Alla fine del mio incarico di consigliera di parità chiedo, non sapendo se c’era o no una proroga allo stesso incarico che avrebbe dovuto stabilire la Regione Sicilia fino alla designazione delle nuove consigliere,e poiché non percepivo alcuna spettanza dal mese di aprile del 2009, chiedo di rientrare in Cgil ma ritrovo un clima ancor più pesante. Mi vengono negati i rimborsi spese e perfino lo stipendio mi viene erogato a singhiozzo e sempre in date diverse. Lo stipendio di settembre mi viene pagato alla fine di novembre e dopo l’intervento della Cgil nazionale e non mi viene attribuito alcun incarico. Il 16 settembre 2009 vista la situazione interna alla Cgil di Ragusa, ho una crisi nervosa e vengo sottoposta a visita specialistica e trovata affetta da sindrome dell’adattamento e stati ansiosi cronici. Nel contempo, fin dal mese di luglio del 2009, mi reco più volte a Roma presso la Cgil nazionale per spiegare che dentro la Camera del Lavoro di Ragusa non ci sono le condizioni per una mia permanenza e per lo svolgimento di un lavoro sereno e quindi chiedo di adoperarsi al fine di ottenere un trasferimento presso altra sede o struttura della Cgil. Più volte vengo rassicurata. Infine mi dicono che la cosa deve essere discussa in un incontro tra il segretario della Cgil di Ragusa Giovanni Avola e la segretaria della cgil Sicilia Mariella Maggio. Dopo tante mie sollecitazioni il 15 dicembre 2009, si svolge l’incontro, a cui partecipa anche Ferruccio Donato, responsabile organizzazione Cgil Sicilia. Racconto nuovamente ai presenti tutta la mia storia che in gran parte conoscono e richiedo una nuova destinazione di lavoro, quindi un semplice trasferimento. La signora Maggio mi rassicura che il successivo 4 gennaio ci saremmo rincontrati per fare il punto sulla situazione. Invece il 30 dicembre accade l’inimmaginabile: per il tramite del medico della Cgil di Ragusa Sandro Tumino, mi viene sottoposta una proposta della Cgil: attraverso un verbale di conciliazione in sede sindacale avrei dovuto rassegnare le dimissioni dal posto di lavoro in cambio della mia nuova nomina a consigliera di parità. Nomina che ovviamente doveva permettere di evitare il mio rientro presso la Camera del Lavoro di Ragusa. In cambio di una eventuale assegnazione diversa, la Cgil mi chiedeva di licenziarmi dal posto di lavoro. Ma c’è di più. Nello stesso verbale, di cui ovviamente possiedo copia, era scritto tra l’altro testualmente: “la signora Licciardi rinuncia altresì a qualsiasi azione legale, anche solo potenziale, che possa riguardare i rapporti personali e/o professionali intercorsi tra la stessa e qualunque dirigente dell’organizzazione”. In pratica mi chiedevano di licenziarmi e per di più di non denunciare nessuno per quanto negli anni avevo subito. A questo punto, il 19 gennaio 2010, decido di rivolgermi ad un legale per denunciare la Cgil iblea per molestie sessuali, mobbing, lavoro nero ed irregolare. La lettera del mio avvocato viene quindi inviata alla Cgil e da quel momento ricominciano e si reiterano le persecuzioni: una sfilza di visite fiscali, vengo controllata quando esco di casa e dove vado,vengo continuamente spiata e pedinata. Mi vengono inviate una serie di contestazioni di addebito, alle quali rispondo sempre, ma comprendo che la Cgil vuole licenziarmi e sta solo aspettando il momento. Il 6 febbraio indico una conferenza stampa e denuncio pubblicamente tutto, nella speranza che sotto i riflettori accesi dell’opinione pubblica, la Cgil recedesse dal suo intendimento. Purtroppo non è così. Con decorrenza 8 aprile 2010, la Cgil di Ragusa mi licenzia in tronco, senza preavviso, adducendo motivazioni ovviamente del tutto false e pretestuose e nello specifico che: in data 6 febbraio 2010 ho diffuso alla stampa un documento contenenti affermazioni lesive dell’immagine della Cgil e per assenza ingiustificata dal 31 marzo al 2 aprile. Il mio legale ha impugnato subito il licenziamento per violazione dell’art.7 dello statuto dei lavoratori e del regolamento della Cgil, dichiarandolo ritorsivo, discriminatorio e per rappresaglia, in quanto avvenuto in conseguenza delle mie legittime richieste e rivendicazioni do diritti gravemente lesi, così come la mia dignità di donna, di lavoratrice e di persona umana”. Una storia molto toccante su cui vale davvero la pena, indipendentemente dalle ragioni, di riflettere.

Alla base una forte motivazione per un’occasione di crescita personale

Molti giovani scelgono il servizio civile

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Laura Adornato

“Il dovere di ogni cittadino è anzitutto quello di servire la patria:ma io non mi sogno neppure lontanamente di rifiutarmi a questo. Chiedo solo che la patria realizzi un servizio in cui i suoi figli non siano costretti a tradire i principi della loro coscienza di uomini ed essi allora(..)saranno felici ed onorati di servirla e di donarsi”. Riprendiamo una concetto di Pinna per mettere in evidenza le radici ed i principi fondanti del Servizio Civile Nazionale il quale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n. 64 e che dal 1° Gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria, è un modo per difendere la patria, una difesa mirante non soltanto al territorio dello Stato e alla sua tutela ma anche e soprattutto alla condivisione dei valori comuni che stanno alla base dell’ordinamento democratico. Ma il ruolo della formazione di giovani che, come me hanno scelto di impegnare un anno della propria vita nel servizio civile, non ha soltanto una valenza sociale e politico culturale a favore della Patria; il servizio civile ha una finalità educativa ed estremamente formativa. I progetti del Servizio Civile il più delle volte sono promossi e portati avanti dal mondo dell’associazionismo in particolare al Sud ed in Calabria. A Cittanova nella provincia di Reggio Calabria su questo fronte particolarmente attiva è la Uildm, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, che sensibilizza sull’educazione e la comprensione della parola e dell’autonomia per i diversamente abili, che aiuta a non sentirsi diversi ma uguali e diversi al contempo, a comprendere cosa significa saper contare sulle proprie forze e anche sulle proprie debolezze e ad acquisire quindi quel senso di autonomia e di responsabilità necessari per accettarsi e farsi accettare da una società che spesso chiude loro ogni porta per via di stupide barriere culturali. I progetti portati avanti dalla Uildm hanno una forte valenza di supporto sia per il disabile che per il volontario che impara a valorizzare il senso del diverso e dell’altro attraverso il confronto pacifico e dinamico ma consapevole e maturo. Il servizio civile così concepito rappresenta un’importante scuola di vita che rafforzato nel volontario la dedizione, il senso di responsabilità, lo spirito del sacrificio, la personalità ma soprattutto i valori di lealtà ed umiltà che rendono degni di una grande carica umana.

Una terra diversa da come viene immaginata dall’opinione pubblica

Calabria tanto sole e mare e cultura

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Filippo Stirparo

“Nord e Sud semu tutti fije e mamma”. Cantava così Ninì Rosso, il noto trombettista, in un suo motivetto molto cantato tanti ma tanti addietro. Ma troviamo ancora, chi rimane nella convinzione strana, quando parla della Calabria, malgrado la televisione, veicolo importante dell’informazione che fa conoscere luoghi e popoli, vicende ed accaduti, storia e notizie giornaliere e li porta velocemente anche nei luoghi più reconditi. Confusioni che si creano vivendo in quell’impenetrabile nebbia che si confonde col fumo delle ciminiere offuscando le idee nei cervelli umani. C’è chi ancora vede la Calabria come un villaggio sperduto africano, lontano dal mondo civile, case di paglia e bambù, gente svestita che cammina a piedi nudi, dove si ode il ruggire del leone e le gazzelle che saltano. Sogna, mentre segue la macchina che produce, perché non sa fare null’altro, di poter fare un safari in Calabria. Finalmente riesce, in un viaggio collettivo organizzato che li parcheggia in un campeggio nelle vicinanze di Tropea o Pizzo Calabro, comincia a godere il mare, il sole e respirare finalmente un poco di aria pura, trattato da nababbo, sedia ed ombrellone inclusi nel prezzo di questo viaggio e aspetta la giornata dell’escursione verso i centri più vicini al campeggio e torna stordito confuso e finalmente riesce a capire che la Calabria non è quella che pensava quando ancora sulle montagne faceva pastorizia, prima di entrare in fabbrica ed i calabresi che lui ha sempre cercato di tenere a distanza, è gente che può dare, perché è dotato di capacità e sa vivere ovunque va in cerca di nuove esperienze. Si sveglia dal lungo letargo e nota la differenza in questa splendida terra, dal sole splendente, tra mare e monti, dove la gente è libera senza padroni e orari e sirene che gridano l’uscita tra nebbia e fumo delle ciminiere. Ha visto, ha osservato, ha capito. Ha osservato l’arte antica e scritti di storia, capisce finalmente anche lui che i vari Governi, hanno sfruttato le ricchezze umane, e torna a fine vacanza al solito routine per sognare di poter tornare in Calabria. Non più per il safari ma per godere quelle bellezze che nessun Governo è mai riuscito a togliere alla Calabria.

Protagonista Silvia Brogli. Spettacolo in scena fino a domenica

Roma, la supplente con orologio a teatro

1 aprile 2011 – Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

Silvia Brogi è protagonista de “La supplente” spettacolo teatrale che fino al 3 aprile è in scena nella Sala Grande del Teatro dell’Orologio. Il testo è sottile, erudito, non pedante e didascalico come si potrebbe attribuire erroneamente al ruolo dell’insegnante. Stella è insoddisfatta della sua vita, lavoro precario, vena poetica non ancora riconosciuta, ma è una persona preparata che forse non vede riconoscere il suo ruolo in una società ignorante e superficiale. Capelli legati, impermeabile, registro di classe, penna sempre alla mano ed aspetto nel complesso non trascurato. L’attrice dona tutta se stessa al personaggio anche troppo, la nevrastenia che forse sarebbe dovuto essere un crescendo e non una costante, si vede dal primo istante, per cui lo spettatore non è sorpreso dal finale, ma lo intuisce subito. Alcuni frammenti appaiono ripetitivi a volte esageratamente carichi. Excursus su autori, endecasillabi, espressioni tipiche dei giovani condiscono il tutto di credibilità (le voci degli studenti sono state convincenti), ma il dramma di lei talvolta è ostentato, sebbene il pubblico abbia apprezzato.

Esclusiva Laprimapagina. Intervista all’onorevole Marco Siclari

Al centro Marco Siclari

Roma, studiare e vivere la Capitale

Divertirsi responsabilmente

Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

In uno dei locali più trendy di Roma, il Babel, si è svolto un altro evento organizzato dall’onorevole Marco Siclari sul divertimento responsabile. Il ricevimento è ben riuscito. Giovani, entusiasmo, divertimento hanno riempito il luogo di energia positiva. La serata non ha avuto solo scopo di intrattenimento fine a se stesso, ma si è svolta una riffa il cui ricavato è stato devoluto a favore dell’associazione onlus Padre Gabriele che mira a diffondere i valori cristiani ed aiuta gli indigenti con elargizioni di genere alimentare e vestiario. Aci, Simed, Circolo ippico Acquasanta, Tour operator GLclub, Wall Street Institute, Safety Driver, Freetime Sporting Club sono gli sponsor che hanno offerto i premi della lotteria ed un particolare ringraziamento va anche ai ristoranti che hanno avuto cura del buffet: Il Bersagliere, Acchippafantasmi, Il Portico, Snob, Grottazzurra-Bea Srl e Pompi, famoso per il tiramisù più buono della Capitale. Marco ci concede un’intervista, appare disponibile, dal viso pulito e pieno di speranze per il futuro. Speriamo si realizzino.

Siclari primo piano

Chi è Marco Siclari fuori dalla politica?

E’ un giovane che ama i giovani, cresciuto e nato con loro, con una visione della vita forte ed entusiasmante su ogni tema, anche sulle problematiche che riguardano la persona stessa. In realtà lo dovrebbero dire gli altri, ma di certo è una persona disponibile.

Chi è invece Marco Siclari nella politica?

La stessa persona di prima. Colui il quale vorrebbe affrontare e risolvere le problematiche della società. Tutto il tempo che ho lo sto investendo nella politica sempre per e con i giovani a favore dei cittadini. Oggi il problema della politica è che mancano le persone ed un terreno su cui coltivare. Questo non è una difficoltà solo italiana, ma globale. Bisognerebbe partire dall’educazione nelle scuole. C’è da formare prima gli uomini e poi i politici.

Il tuo progetto sulle famiglie?

Oggi i genitori hanno meno tempo da poter dedicare ai propri figli e questo è uno dei maggiori mali della nostra società. Bisognerebbe indirizzare i figli sulla retta via, tutti possono sbandare anche ai migliori piloti accade, ma si può tornare i pista. Le nuove generazioni sono deboli, ciò accade forse a causa della mancanza di rapporto con i propri genitori. Nessun mezzo informatico sostituisce una carezza o il valore dei relazioni umane. Questo progetto riguarda gli educatori e sto aspettando ancora alcune risposte, ma ho già parlato con un assessore ed avremmo intenzione di partire alla realizzazione proprio dalle scuole romane. L’obiettivo è di aiutare quelle famiglie che non hanno la possibilità di trascorrere del tempo sufficiente con i propri figli, perciò si tenta nella figura dell’educatore di riassumere tutti i valori che il padre e la madre avrebbero voluto trasmettere alla progenie.

Che cosa pensi della riforma Gelmini nell’università?

E’ un tema caldo, ogni cambiamento che avviene in Italia è sempre visto con diffidenza. La riforma ha permesso ad un sistema universitario che negli ultimi 30 anni è stato gestito da baronati familiari di terminare.

Esiste la meritocrazia in Italia?

Ora la meritocrazia in Italia sta diventando un’esigenza. Oggi la crisi non è in Italia, ma nel mondo per cui nessuno si può permettere di assumere persone che non siano capaci, non ci sono più soldi da spendere, non si possono regalare a chi non ha titoli. Bisognerebbe fare squadra e far funzionare le cose. L’Italia una volta era ricordata come il bel paese ed i giovani oggi devono far rivivere quel ricordo.

Che cos’è la cultura?

Innanzi tutto è il rispetto, verso la storia, lo stato, la conoscenza, la democrazia, le regole e verso gli altri che oggi non c’è.

Come si potrebbe diminuire il tasso di disoccupazione?

Ciascuno dovrebbe essere responsabile sul ruolo che ricopre, lavorare in maniera seria sia nel pubblico che nel privato.

Dove è rimasto il tuo essere calabrese?

Nel cuore.

Dato che tu sei laureato in medicina, come potrebbe migliorare la sanità in Calabria?

Il 12 aprile al Campidoglio, ci sarà proprio un convegno su questo argomento con la presenza del governatore Scopelliti, è stata invitata anche Renata Polverini. Saranno presenti tutti i presidi di facoltà di chirurgia di Roma e si confronteranno con entrambi i governatori sul tema della sanità nel centro-sud.

Cosa ti auguri per il futuro?

Vorrei vivere in serenità. Mi piace lavorare venti ore al giorno ed incontrare giovani ed avere rapporti con le università.

A chi rivolgi un tuo augurio?

Ai giovani ed alle famiglie che hanno bisogno di risposte.

Anche noi ci aggreghiamo al suo pensiero, sperando che in Italia i giovani possano trovare una loro collocazione lavorativa e sociale e che le famiglie facciano meno sacrifici per arrivare alla fine del mese.

Una gustosa pizza italiana, piatto internazionale e tanto altro ancora...

Roma, Sapori di principe capitolino

Il principe

Servizio giornalistico a cura di Elvia Gregorace

Pizzeria napoletana

La pizza italiana ormai è diventato un piatto internazionale, si trova ovunque qui ed all’estero, con abbinamenti svariati, talvolta anche discutibili, ma chi davvero la sa preparare, impastare e farcire? Nella Capitale, come in molte altre città i locali pullulano, ma si assaporano veramente i cibi e dov’è la qualità? Abbiamo trovato in via Eurialo n. 83-89 Sapori di Principe, una pizzeria napoletana, con il pizzaiolo Salvatore Sorrentino che dedica amore e professionalità alle sue creazioni, perché di questo si tratta, quando ci si mette il cuore nel proprio mestiere. Fritti, carni alla brace, primi piatti sono presenti sul menù, ma noi suggeriamo come antipasti il “principe” con mozzarella di bufala, ricotta, verdure grigliate, montanare e zeppoline oppure la “principessa” a base di bresaola, rucola e grana, radicchio, ricotta, fagioli, zeppoline ed un piccolo assaggio di cartoccio scamorza e speck. Le pizze classiche competono con la Manfredi dal bordo di ricotta, la fior di zucca, la regina e la partenopea salsiccia e friarelli. L’acme si raggiunge quando ci si lascia tentare dai fantasiosi impasti del napoletano Salvatore. In sala ci sono le giovani Michela e Martina, mentre i gestori sono Massimo e Nicolò Madia. Spesso si discute sullo spessore della pasta, chi la preferisce sottilissima e croccante, chi invece alta e gonfia. Qui la lievitazione è di 48 ore, acqua, farina, lievito e sale, tutto naturale ed il gusto è inconfondibile, gli ingredienti sono dosati e permettono di essere decifrati dal palato senza alcuno sforzo. Se vi trovate in questa zona, accorrete!

Benvenuti in Creiodes

Creiodes

Calabria, già Magna Graecia, terra ricca di cultura, scienza e tecnologie avanzate, sede della scuola di Pitagora. Da un “dna” storico e dall’esperienza ultradecennale di alcuni periti calabresi nasce Creiodes, impresa dinamica e innovativa che offre servizio. In particolare, servizi idonei ad affrontare e risolvere problematiche di natura tecnica e economica connesse a ciò che può costituire o costituisce “danno”. Per un sistema economico fragile che opera in un territorio difficile, la valutazione dei rischi, le attività di relativa prevenzione e/o protezione, lo studio di idonee forme di assicurazione, sono argomenti che possono essere affrontati in punto tecnico per ricercare la migliore soluzione possibile nel rispetto di tutti gli interessi in gioco. L’accertamento e/o la liquidazione dei danni, il loro eventuale ripristino diretto, l’intervento straordinario del pubblico, potrebbero così diventare momento di soddisfazione delle legittime diverse aspettative di ogni stakeholder. La struttura di Creiodes è capace di intervenire, con tempestività e professionalità, sia nell’ordinario, anche nei settori ambiente, energia, finanziamenti alle imprese, che nello straordinario, in occasione di calamità naturali o eventi catastrofali. Per maggiori informazioni www.creiodes.it. Basta semplicemente cliccare sul logo presente sulla nostra homepage e saprai di più del mondo Creiodes.